Quando in tutto il mondo per dimostrare una volontà di cambiamento intere popolazioni si trovano unite in un canto popolare italiano viene da domandarsi il perché e il fascino semplice di questa aria popolare.
Lo si canta dappertutto in Europa e in America latina , lo si canta anche ad Hong Kong , lo si canta ( è storia di oggi ) anche nelle istituzioni europee.
Personalmente mi commuove come l’Inno nazionale , anzi dirò di più , se la batte anche con il Va pensiero del Nabucco.
Ma a differenza di qualche aria gloriosa non è stato mai strumentalizzato , la sua forza politica sta proprio nella genericità del suo appello , nel suo intimo e tenerissimo messaggio che supera l’oggi delle storia per diventare quel messaggio di speranza “ per le genti che passeranno” , perché quello che conta davvero è il messaggio della speranza per la libertà.
Sono andata a cercare su Wikipedia e lì davvero mi sono persa nei mille rivoli che la tradizione rileva nel canto popolare dal quale è scaturito il testo come lo conosciamo oggi: si va dalla ballata francese del Cinquecento al canto delle mondine , poi c’è la tradizione veneta fino al famoso disco del festival di Spoleto del Nuovo canzoniere italiano e se vogliamo esagerare potremmo anche ritrovarci un motivo Klezmer.
L’hanno cantata in tanti : da Yves Montand a Giorgio Gaber …fino a Goran Bregoviç , nelle manifestazioni contro Erdogan a Istambul fino al funerale di Don Andrea Gallo a Genova e ai funerali delle vittime di Charlie Hedbo a Parigi.
Oggi la cantano gli indipendentisti curdi nella guerra civile siriana, in Catalogna e addirittura ne hanno fatta una versione inglese Do it now per sensibilizzare sui cambiamenti climatici.
Le sardine la stanno cantando ovunque , in tutte le piazze italiane .
Qualche anno fa la Belen alle Invasioni Barbariche racconto’ che i suoi connazionali per protesta contro il Governo si riunirono per le strade, sui balconi, ovunque, “suonando” i coperchi delle pentole. Ricordo che mi rattristai pensando che Noi, mai coesi, avremmo escogitato una simile protesta. Oggi FORSE qualcosa è cambiato. Non lo so, non oso sperarlo.