Una lettrice del blog mi chiede , con una velata ironia , se ancora non abbia parlato della Tosca scaligera per un sottinteso snobismo .
Le ho risposto che sulla Tosca avrei parlato dopo i clamori della”primona” e lo faccio senza reticenze , come mia abitudine .
Ebbene ,l‘inaugurazione della stagione milanese è l‘evento per eccellenza della lirica italiana e francamente mi hanno urtato non poco le laudi esagerate e i toni trionfalistici del risultato ottenuto.
Premesso che non ho visto lo spettacolo dal vivo ( con rituale abitudine mi metto doverosamente davanti alla Tv ), nel mio caso ancora col cappotto addosso perché ero appena rientrata da Monaco , giusto in tempo.
Questo mio rientro, con ancora la grande emozione provata assistendo alla Tote Stadt , può essere anche alla base della mia forte delusione , tale era la differenza culturale dell‘approccio alla messinscena da farmi venire una grande tristezza sulle italiche manchevolezze di fondo .
Quante Tosche ho visto nella mia lunga vita di melomane ? Alcune stupende , alcune medie , alcune modeste o addirittura da dimenticare, tante sicuramente.
Ebbene questa inaugurazione scaligera sta molto in una via di mezzo e questo a mio avviso non è il ruolo che simile evento dovrebbe avere, visto anche il grande battage pubblicitario che la circonda.
L‘avere recuperato i momenti tagliati dallo stesso Puccini mi dicono una cosa sola : Puccini era un genio e se aveva tagliato qualche virgola lo aveva fatto sicuramente perché conosceva bene il suo mestiere.
Venendo alla scenografia: nessuna emozione aggiunta sulle “cappelle rotanti ” , una neanche a tempo!
Tutti i grandi teatro hanno attrezzature di questo tipo e gli effetti ottenuti dovrebbero essere equamente proporzionali ad un perché narrativo . Nel nostro caso l‘unico valido è stato quello di alzare a livello scenico il povero Cavaradossi dopo la tortura .
Costumi orribili , tutti , e non mi si raccontino omaggi “callasiani “offensivi!
Finale ad effetto , con elevazione della Santa Tosca , perché?
Compagnia di canto : qui divento un po‘ cattiva , mi si perdoni l‘ordine di preferenze: in testa ho messo il caro amico Luca Salsi , ormai per me uno dei grandi baritoni a livello mondiale .
Viene poi la Diva Netriebka , dal vivo qualche mese fa mi aveva strappato un „brava!“ a Londra dopo la grande aria di Leonora nelle Forza ; grande voce , ormai un po‘ abbassata e meno curata negli attacchi , sempre però tutto meno che un‘interprete . Lei è simpatica umanamente , genuina e gentile ,ma il “recitar cantando” le è cosa estranea , forse tutto sommato non le serve neppure .
Il miglior tenore italiano su piazza è sicuramente Francesco Meli , ma lo amavo di più quando era Nemorino . Questa sua crescita in ruoli lirico-spinti lo porta molto avanti nelle quotazioni, spero non lo arretrino presto nelle prestazioni.
Ebbene , ho detto quasi tutto , anzi no : il massimo dei voti al sacrestano -rabbino di Alfonso Antoniozzi e al massimo Spoletta Carlo Bosi . Due nomi , due garanzie di competenza e professionalità italiche.
Alla Scala abbiamo avuto , anche in anni non lontani inaugurazioni di gran lunga più prestigiose, magari divisive sul piano del consenso , ma in fondo non era questo il bello di poterne discutere dopo , magari accalorandosi e risvegliando partigianerie ?
Grazie per la risposta come sempre azzeccata ! Ero stata anch’io a Monaco per seguire il nostro tenore ,dove mi pare che in casa dia il meglio di se !a Parigi pero che delusione ,ha annulloto tuute le rappresentazioni ! Se le capita di venire a Milano vada alla Messa capitolare in Sant’Ambrogio , in latino accompagnata da un coro a 4 voci che segue il canto Ambrisiano e la polifonia dal Palestrina ,Perosi Pergolesi ,Soto de Langa ecc ecc non ha niente da invidiare a san Peter !