Questo è uno strano periodo in cui si guarda molto nelle case altrui , anche senza volerlo perché ogni volta che in Tv si apre il collegamento con qualcuno che sta a casa , anche se l’inquadratura mostra solo il volto dell’intervistato di turno ,poi io finisco per guardare anche dietro le spalle dei personaggi collegati.
Il mio occhio curioso guarda dietro le facce incorniciate.
Ci si arrangia come si può , ogni collegamento si apre sull’intervistato e ci racconta senza volerlo in qualche modo molto di più di quello che le sue parole dicono.
Quasi tutti hanno alle spalle la libreria, come a mandare il messaggio : in casa mia si legge, mica siamo ignoranti.
Ma le librerie sono curiose : alcune , vere e senza artifizi ci rivelano quel piacevole disordine di chi i libri non sa più dove metterli e allora ce ne sono di incastrati sopra i libri allineati , messi male , in quel piacevole disordine che significa : prima o poi li metto a posto.
Qualche altra volta , alla ricerca di un effetto , (me lo immagino il futuro intervistato girare col pc intorno casa per trovare l’angolo giusto ) e allora si ricorre alla pianta , è molto gettonata la monstera o il filodendro , segue il ficus anche se più banale.
Poi ci sono quelli che tentano l’inquadratura scenografica ad effetto : mensola con candelabri e/o foto di lontane infanzie non meglio identificate .
Poco interessanti sono quelli che dietro ci mettono le bandere , per solito sono collegamenti istituzionali e quelli che invece la buttano sulla foto di famiglia , meglio se con molti bambini .
Finisce che io mica ascolto quello che dicono , mi diverto a curiosare : spio il non detto nelle case degli altri.
Ma quelli che mi fanno impressione sono quelli con la libreria in ordine e a meno che non si tratti di illustri filosofi le cui librerie scure sono la testimonianza di anni di studi molto profondi spesso rivelano un “ voglio e non posso” che è peggio di una sana dichiarazione di ignoranza.
Poi c’è quello che ha un tinello sgombro , spesso è giovane e sembra di passaggio anche a casa sua ,al massimo si può ammirare un quadretto casuale , molto ereditato dall’inquilino precedente , si capisce che lì non ci starà a lungo.
Discorso a parte le case dei cantanti ,vere e proprie sale di incisione e penso con tenerezza al piccolo pianoforte verticale di Gustav Mahler , quello che adesso sta in un angolo di un salone al Wienerstaatsoper.
Ora la musica nasce da una serie di tastiere , microfoni , mixaggi e sofisticate diavolerie che neppure conosco , poi a definirla musica il passo è abbastanza lungo .
Insomma , per farla breve , concludo che la mia curiosità nei confronti degli altri si nutre anche di questo involontario voyerismo.
Lo sappiano quelli che stanno per collegarsi , io mi diverto molto a scoprire quello che molto spesso si preferisce lasciare alla fantasia .
Generalmente però devo dire che comunque il livello medio dei collegamenti ci racconta il notevole benessere degli intervistati , l’Italia non è un paese povero , a giudicare dalle case degli italiani che contano.