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Vedo in Tv dei bei documentari d’epoca sulla Scala di un tempo. Enzo Biagi intervista con il solito garbo e intelligenza Renata Tebaldi pettinata in modo incredibile con una corona di capelli simil-aureola cotonata, oggi inguardabile. Ma tono pacato del conduttore e la grazia un po’ mielata dell’intervistata mi divertono. Sorvolo sulle classiche domande: rivalità Tebaldi/Callas, sul momento in cui Toscanini le disse “voce d’angelo”, sul fatto che non si sia mai sposata e del segreto garbato dei suoi amori.
Ma ad un certo punto Biagi fa la domanda sui tenori e allora la Tebaldi ridendo dice la cosa più divertente dell’intervista: ma sono loro le vere prime donne, noi soprano siamo sempre le seconde donne! Qui ho la conferma di quanto pensavo da sempre e in modo particolare da quando seguo Kaufmann. In realtà le sue partners sono intercambiabili, come pezzetti di Lego più o meno preziosi, ma sempre sostituibili, anche quando sono nel ruolo del titolo. Se poi il tenore, oltre ad essere bravo, ad avere voce è anche un notevole attore e possiede intelligenza e versatilità abbiamo indubbiamente il Divo assoluto. Sulla spirito arguto del sullodato ci sono delle perle di ironia che forse qualche volta sfuggono. Lui non polemizza mai, non critica gli allestimenti, ma con sublime ironia manda messaggi subliminali. Ne cito due: l’abbraccio tutto insanguinato (smarmellatato) con Altinoglu alla fine del Werther americano mentre ci fa sopra una linguaccia e la foto con le tricoteuses dell’allestimento oleografico dell’Andrea Chenier nonché la perla ironica dell’intervista sui bottoncini “veri “ degli stivaletti di scena.
Per questo lo amo, non solo canta da dio, ma è anche notevolmente intelligente e spiritoso. In attesa dell’evento salisburghese: doppietta Cavalleria / Pagliacci cominciano a fiorire le foto di scena e soprattutto le dotte disquisizioni sul verismo in musica ad uso e consumo di chi aldilà delle Alpi non si vede una Cavalleria all’anno come noi nei teatri italiani. Vera curiosità rappresenta per me sentire Thielemann alle prese con questo repertorio, lui così teutonico nell’aspetto e nella direzione dichiara nelle interviste che sfronderà le partiture dagli effettacci…del resto sarà una Cavalleria in bianco e nero. Però mi resta da vedere come se la cava con i Pagliaccci che a quanto pare saranno a colori. Non ci resta che attendere.
Mi è arrivato il pacchetto dei biglietti del Festival di Pasqua. Sono anche, ovviamente sotto ricatto, membership e mi viene dato in omaggio una prova d’orchestra! Speravo anche in un buon bicchiere di vino secco austriaco…informerò i miei lettori sulla generosità salisburghese.