Avevo un amico poeta , un poeta vero e conosciuto solo in quella piccola cerchia di intellettuali che nel nostro paese coltivano questa passione come una colpa segreta .
Ero onorata della sua amicizia nei miei confronti ,era successo quando in un momento particolare della mia vita avevo sentito il bisogno di aiutarmi con i versi per esprimere il mio pensiero .
Per me è stato un maestro garbato e gentile , le mie piccole brochures devono molto al suo mite consiglio e alla sua infinita pazienza.
Mi aspettava , prima alla sua scrivania di bancario poi nella tranquillità della sua casa foderata di libri , regalandomi sempre un pensiero alto , una visione mai banale delle cose del mondo.
In questa piccola cittadina di provincia è stato un faro per molti e la sua creatura “iI nostro lunedì “,raffinata rivista letteraria, è stato uno dei momenti alti che in qualche modo lui ha regalato alle Marche e non solo.
Gli ultimi incontri , sempre affettuosi ma tristi per la sua evidente fatica di vivere sono avvenuti quando lo incontravo per caso addirittura alla cassa del supermercato .
Le mie ultime molte poesie che non gli ho più portato a leggere , che non hanno più visto la pubblicazione non saranno forse mai più pubblicate anche perché senza il suo benevolo assenso non troverò più il coraggio di raccontarmi attraverso i versi.
Spero che aldilà dell’emozione del momento la città onori questo mite e silenzioso cittadino che ha portato la sua raffinata voce anche in luoghi lontani di questo nostro paese che lui considerava con dolore perso al bello e al sentire civile come cifra importante della nostra identità .
Riposa in pace Francesco e che davvero per la lievità del tuo sentire ti sia lieve la terra.