Leggo una curiosa notizia sulla stampa di oggi : Ai-Da è stata arrestata al Cairo .
In principio non ci faccio caso , poi leggendo meglio e foneticamente sillabando “Aida” e , da melomane incallita , trovo l’evento assai curioso.
Ovviamente questa Aida , un robot il cui nome viene da Intelligenza artificiale più un omaggio ad una scienziata dell’Ottocento ( tale Ada Livermore) ,non è una schiava etiope ed è anche molto carina stando alle foto dei giornali , certo però la coincidenza diverte : evidentemente per Ai-da l’Egitto è terra ingrata .
Aveva già girato molto nel mondo ma qui l’hanno considerata una spia perché nei suoi occhi poteva nascondersi chissà quale telecamera .
Povera Aida , ci sono voluti dieci giorni per scagionarla e non sanno i solerti funzionari che lei nel frattempo aveva già saputo quella vecchia faccenda delle gole di Napata e chissà se un qualche romantico funzionario egiziano non sia rimasto affascinato da lei e le abbia raccontato ( o meglio le abbia permesso di fare riprese per qualche strano sito segreto attuale).
Certo , a vederne la foto , mi pare di poter dire che questa Aida cibernetica sia molto ma molto più accattivante di quell’orribile burattino grigio che il povero Radames- Kaufmann è stato costretto ad abbracciare sotto “ la fatal pietra” .
Oltretutto in compagnia di ben tre burattinai compresa la povera strisciante sulle ginocchia che è stata immortalata da YouTube soprattutto mostrando il suo lato B a favor di camera.
Aida robot batte l’Aida burattino , ci pensino i registi innovatori , potrebbe essere una buona occasione per scandalizzare i nostalgici del soprano tinto con il lucido nero dei tempi andati.