Una sera di qualche anno fa riconobbi sotto il porticato della Scala un elegante giovanotto che allietava le mie serate televisive sul solito canale preferito , cioè su Classica.
Mi avvicinai sfacciatamente come al solito e presentandomi gli feci i complimenti per la sua rubrica che si chiamava Papillon .
Il giovin signore mi ringraziò con garbo e qualche anno dopo , più meno negli stessi luoghi , reincontrandolo mi confermò che in effetti ancora si ricordava di me (ah , la bugia pietosa! )
E’ stato quindi con grande gioia che ho appreso della sua rentrée in rete con un nuovo programma , questa volta intitolato Kaiserwalzer.
Siamo già alla quinta puntata e ogni volta mi trovo sempre più impreparata a seguire le raffinate dissertazioni musicale di F.M.C.
Sono una persona innamorata del teatro , della musica , dell’opera , ma fondamentalmente sono un’orecchiante e una dilettante , ho passato gran parte della vita ascoltando musica e vedendo opere , ma non so leggere una partitura e le mie lezioni di solfeggio a casa del nonno orchestrale risalgono alla metà abbondante del secolo scorso.
Confesso la mia impreparazione e la mia ignoranza musicale.
Godo comunque delle delle riprese raffinate opera del grande Ago, dell’eloquio fluido e dell’eleganza del maestro di cerimonia , vestito sempre con quella eleganza impeccabilmente ironica che contraddistingue il vero signore.
Spesso il suo giudizio libero da condizionamenti mi piace e mi convince , anche se ammetto di non arrivare a comprendere bene la sottile differenza di un gesto musicale o il confronto tra scuole di pianismo differenziatesi nel tempo.
Mi piace la sua chiarezza di pensiero e condivido totalmente le sue valutazioni di fondo circa tutto quello che riesco a capire bene.
Il programma ha fatto in effetti un salto di qualità rispetto al glorioso precedente , mi toccherà studiare di più .
E per restare in tema… ( ho solo trenta dollari di educazione).