Un illustre psichiatra firma un articolo dal titolo illuminante : Il covid ha sconfitto tutti nel quale con conoscenza e profondità affronta il tema paragonando la vita perduta per due anni dei vecchi con quella degli adolescenti e riprende un tema a me particolarmente caro, forse perché l’ho sentito in modo particolare sulla mia pelle.
Quando non si hanno molte più prospettive di vita davanti , ma ancora le forze lo consentono si seguita a viaggiare , a programmare , in ultima analisi a vivere pienamente il tempo che ci resta e la cancellazione o quasi di due anni di vita suona come una beffa del destino.
In effetti il taglio netto di due anni ha provocato il risultato di questo salto nel buio della vecchiaia vera con tutte le sue paure e incertezze.
Poi parlo con un figlio che ha figli adolescenti : non l’hanno vissuta bene questa chiusura , anche se in parte mitigata dal vivere in una casa grande , con spazi all’aperto e la disponibilità di avere schermi ai quali affacciarsi senza dovere fare turni irritanti.
Eppure anche a loro è mancata la vita di relazione , la scoperta che giorno per giorno ci si apre alla conoscenza delll’altro , la loro vera crescita da ragazzi a giovani uomini e donne .
Si sono incupiti e incartati nelle loro insicurezze , matureranno certamente , ma il loro cammino potrebbe essere in parte condizionato dalla strana esperienza causata dalla pandemia.
Ovviamente l’analisi dell’illustre esperto è molto più articolata e approfondita del mio piccolo scritto , ma è la prima volta che trovo la conferma di quello che era il mio pensiero .
In un certo senso anche avere la conferma di non vivere soli il proprio disagio aiuta a trovare la strada per superare quella che in effetti si può definire una crisi dalla quale si esce meglio proprio con il peso degli anni .
La compensazione causata dalla maggiore esperienza di vita può mettere i vecchi in una posizione di vantaggio rispetto alla fragilità della prima gioventù.-