I traghetti da e per la Grecia mi passano davanti alle finestre tutti i giorni , a orari regolari , ci potrei rimettere gli orologi.
Li ho presi tante volte nella vita , ne conosco l’odore di ferro e di nafta , il rituale di entrare nella stiva in macchina per poi salire da quelle scalette laterali che portano alla luce , poi il rientro nella pancia un po’ prima dello sbarco.
Ne escono anche quei bestioni , i TIR dalle targhe esotiche che attraversano l’Europa meridionale e spesso con un brivido ho pensato che nascondessero sotto rincannucciato e disperato anche qualche clandestino , ogni tanto succede e non ne escono vivi da questa tragico tentativo di fuga.
Io li prendevo per svago , i disperati per tentare per tentare la sopravvivenza in questa ingrata Europa che spesso li respinge crudelmente.
La settimana scorsa uno di questi traghetti è andato a fuoco tra Igoumenitza e Confù , sembrava non ci fossere vittime poi rifacendo i conti si sono scoperti una diecina di passeggeri mancanti perché i camionisti , per risparmaire il costo della cabina restavano nei loro enormi camion , anche se questo è assolutamente vietato dalle regole marittime.
Chiusi nella stiva , anzi nascosti al personale che probabilmente non fa neanche molti controlli questa volta hanno fatto una tragica fine .
Non si si sa se sono solo i bulgari e i greci che mancano all’appello , può esserci anche qualche senza nome nascosto sotto la pancia dei grandi camion .
Per sua fortuna un giovane bielorusso ce l’ha fatta a sopravvivere ed è stato ritrovato addirittura dopo due giorni.
I traghetti seguitano a passare ogni giorno e ogni sera davanti alle mie finestre : piccolo pezzi di mondo galleggiante pieno di di tutte le contraddizioni del mondo .
C’è chi ci sale verso il sole e la vacanza , chi li prende fuggendo verso la speranza e tanti che li prendono per lavoro .
Questa volta per poveri camionisti che volevano risparmiare il costo della cabina la nave è diventata tragicamente la loro tomba .