Molti anni fa feci un bellissimo viaggio in Unione Sovietica e il mio viaggio cominciava da Kiev: città bellissima sulle rive del fiume Dnieper che mi fu raccontata dalla guida orgogliosa madre della lingua russa e custode della scrittura e della tradizione religiosa.
Poi ,si sa, il mondo cambia e tante repubbliche che formavano l’unione divennero autonome , corsi e ricorsi della storia.
Oggi si ripropone il grande problema ma più che per ragioni ideologiche sono le motivazioni economiche che muovono le tensioni fra gli stati.
Leggo con molto interesse una bellissima analisi storica del professor Franco Cardini che inizia riportando ironicamente una frase detta dai fautori del KKK a proposito dell’apartheid in Sudafrica : via i negri dall’Africa ! e conclude che nel caso dell’Ucraina si potrebbe dire : via i russi dalla Russia!
La cautela europea di fronte a questa invasione nasce dalla paura che riguarda soprattutto il nostro dipendere da quel gas che scalda le nostre case , che muove le nostre industrie e che guarda caso passa proprio da quelle parti.
Inoltre quel comico che è diventato presidente di quella repubblica ha pensato una cosa pericolosa : la sua richiesta di entrare nella Nato ha scosso definitivamente gli equilibri tra i grandi blocchi e non è stato molto intelligente da parte degli USA favorirne il progetto.
Putin , non da oggi , sogna la grande Russia di un tempo , anche se probabilmente il grande orologio della storia non torna indietro e assisteremo ad una ennesima tragedia umana di cui saranno vittime popolazioni civili costrette a emigrazioni forzate e sofferenze umane pesantissime.
Guardavo Putin mentre con quella faccia imperturbabile da tataro si rifaceva ad un errore di Lenin per giustificare il suo agire : provi un po’ un Biden qualsiasi a controbattere !
La stampa europea urla allo scandalo della libertà offesa .
Comunque vada a finire ci toccherà un’altra volta contare i morti che rimarranno sul campo , banale aritmetica senza pietà di un mondo che seguita a girare sempre nello stesso modo.