Una certa serenità , forse sono utili un paio di gradi di meno di caldo , nessuna invidia per chi ha ancora voglia di correre per festival vari .
Sarà forse l’età o come ha scritto uno che capisce : “ormai ho visto quasi tutto” ma le visioni dei concerti fotocopia usa e getta o le roboanti bruttezze di Bayereuth nonché la bella pensata di cambiare l’ordine dei fattori al Trittico di Salisburgo non mi attirano più come una volta.
Qualche cosa di bello l’ho persa di sicuro , certo una Liederabend a Monaco e uno spettacolo in Sicilia, ma non ho molti rimpianti.
Il lieviare pazzesco dei costi di alberghi e voli mi ha spento le ultime voglie , inoltre ( ma questo è un dato negativo che andrebbe combattuto) mi serpeggia dentro uno strano senso di godimento , quello che in tedesco si chiama Schadenfreude per le solenni bufale che si trovano in giro.
Durante il periodo duro della pandemia , andata in soffitta la possibilità di buttare via soldi in imprese costose e non remunerative c’era stato come un vento di rinnovamento col poco che si poteva fare , cosicchè certe “catene” in rete , certi tentativi senza spettatori avevano un loro fascino ma quando i teatri e le orchestre sono rientrati nel pieno di attività senza le odiose maschere mi è sembrato che si riaccendesse una sorta di Carnevale un po’ sfrenato.
Aspettiamo la pioggia , tanto prima o poi arriverà ! intanto leggo i resoconti più o meno veritieri dei forzati della gloria festivaliera.