Si assiste qua e la nel mondo ad un rigurgito di tematiche reazionarie in relazione alla libertà delle donne di essere padrone del proprio corpo :
mi riferisco alla libertà di scegliere se e quando essere madri e di conseguenza ad avere il diritto di abortire quando questa libertà possa esserre negata.
Negli USA c’è una vera rivolta in tema di libertà e la sentenza della Corte Suprema ( a maggiorana repubblicana , cioè conservatrice ) sta di nuovo portando in piazza le donne a difesa di un loro diritto primario di scelta.
Vivo in un paese nel quale una vicenda ormai lontana nel tempo dovrebbe insegnare alla classe politica che le donne , a qualsiasi partito politico appartengano , hanno come senso primario la libertà del proprio corpo.
Nel lontano 1978 l’Italia si dette una buona legge , non perfetta ma perfettibile come tutte le leggi e ci fu chi pensò che quella legge dovesse essere abrogata con un referendum che si svolse nel 1981 e che contariamente a chi aveva mal fatto i conti in chiave politica respinse l’abrogazione col 68 % delle risposte negative.
In questi giorni e nella mia regione in particolare , governata dalla destra è abbastanza difficile interrompere una gravidanza non desiderata vuoi perché molti sono i medici obbiettori , vuoi perché non è autorizzata la vendita della pillola abortiva.
Penso che l’avvicinarsi delle elezioni politiche di nuovo tenda a radicalizzare il problema , ma quando si tratta di diritti civili e soprattutto della libera scelta sul proprio corpo le donne possono stupire per i risultati che riescono ad ottenere .
La vicenda del referendum del 1981 dovrebbe servire a rinfrescare la memoria di molti.