Non mi era mai successo di emozionarmi così tanto tanto rivedendo
In streaming un’opera che avevo già visto ben due volte dal vivo.
Merito primo di Mario Martone che oltre a essere un grande uomo di teatro è anche ottimo regista cinematografico e quando si hanno a disposizione cantanti – attori straordinari si può realizzare un’opera addirittura originale semplicemente sfruttando la forza dei primi piani.
Questo Otello del San Carlo di Napoli che a distanza di un anno è arrivato al grande pubblico del web segna un passo importante nella produzione di questo importante teatro e degli sviluppi del suo attuale successo sulla scena nazionale.
Le belle scenografie di Margherita Palli risultano estremamente valorizzate dalla ripresa cinematografica che alterna i campi lunghi ai ravvicinati e ci fa notare delle raffinatezze che non avevo colto appieno , un esempio per tutti , il cambio di luce eclisse di sole che piomba su Otello nel momento in cui cade definitivamente nelle spire del sospetto.
Questo è il mio terzo Otello con Jonas Kaufmann , ormai di lui si può solo dire che ogni volta riesce a superare se stesso , difficile davvero trovare un così grande attore , misurato e ormai attento a scavare in sottrazione ogni minimo gesto del suo personaggio.
La sua fredda rabbia interiore così lontana dagli Otello della mia gioventù ,ferocemente belluini nel loro lucido da scarpe, il suo apparente ironico destreggiarsi tra l’incredulità e la rabbia fredda ne fanno un personaggio così vero da fare veramente paura.
Ma chi si giova in maniera strepitosa della distanza ravvicinata sullo schermo è l’interpretazione di Maria Agresta .
La sua totale immedesimazione in questa Desdemona moderna ed nel contempo antichissima, i suoi sguardi di amore , di ira , di paura si avvalorano nei primi piani che comunque , anche stando nelle prime file a teatro ,avevo comunque perduti.
Si vede quanto lei ci creda in questa donna forte e tenera , ribelle e vittima comunque di una condizione femminile ancora subalterna.
Anche Igor Golovatenko. si avvantaggia delle scelte registiche , quel suo fondersi nella notte buia aldilà della porta , nel Nulla è semplicemente strepitoso , come certi particolari nei gesti dei personaggi di contorno ( il gesto protettivo di Cassio nei confronti di Desdemona offesa) e soprattutto un’Emilia a tutto tondo , una Manuela Custer da manuale , tutto concorre a ricreare un’atmosfera più vera del vero. Un Otello da rivedere e da risentire perché anche la preziosa e raffinata direzione di Michele Mariotti ne esce valorizzata dall’attenta cura nello scavare lo sottigliezze della partitura per non tacere della preparazione preziosa dei cori di Jean Luis Basso.
In sintesi , una felice operazione di immagine , spero che molti si affaccino incuriositi a rivedere questo splendido spettacolo, onore e gloria del mai abbastanza acclamato SanCarlo.