Premessa importante : Jonas Kaufmann è in perfetta forma e canta il “suo” Tannhäuser , come aveva già fatto con Tristano , con la sua mirabile tecnica e con il suo modo italiano di affrontare Wagner che forse lascia perplessi i nostalgici dell’ Heldertenor puro ma che sono invece una componente importante del suo fascino e del suo successo planetario.
Dobbiamo anche convenire che Kaufmann pensa giustamente che Tannhäuser sia un uomo normale e gli altri siano tutti un po’ matti con la storia della purezza e della religione e questa è la sua personalissima chiave di lettura .
Se accettiamo questo dato di partenza poi ne consegue qualche perplessità per la tenuta complessiva dello spettacolo.
Cominciamo con la regia di Castellucci che ha momenti di suggestione e altri un po’ meno seducenti , per non dire banali.
Chiaro che stiamo parlando di uno spettacolo notevole per mezzi e grandiosità cui giova di sicuro il boccascena immenso , ma la chiave di lettura è quantomeno esotica e allora dove stanno i Minnesänger e la Turingia d’antan?
Non che rimpianga le regie realistiche ma un Wagner prima maniera , con un’opera che alterna pagine mirabili ad altre meno incisive finisce per perdere la sua omogeneità se non è supportato perlomeno musicalmente.
Aggiungiamo Andris Nielsen con i tempi discutibili che impone a un’orchestra non brillantissima si hanno i risultati che ascoltiamo.
Mi spiace non essere allineata con gli entusiasti , numerosi , che mi attorniavano a teatro , ma dal Festival di Salisburgo mi aspetto qualcosa di più.
Niente da dire invece su tutta la compagnia di canto : dal già citato in premessa grandissimo Jonas , al perfetto Zepperfield , alla deliziosa Marlis Petersen , a Geherahrer che canta tutto in chiave liederistica , alla Bell che nella breve parte di Venus fa un po’ rimpiangere la Garancia , ma tutto sommato se la cava , ai Menestrelli di gran lusso e forse sprecati per così poca parte.
La riflessione prosegue domani , per stasera mi fermo qui.
PS. posso avere sbagliato qualche grafia o nome , non ho avuto il tempo di controllare