Seduta tra due eleganti signori di mezza età: wagneriani in doppio petto gessato blu ,mi metto in quel piacevole attimo che precede l’ascolto della musica tanto amata .
Corre il lupo affannosamente nel preludio della Walkiria , comincia un ascolto raro e molto più emozionante del solito.
Il mio vicino di sinistra è francese ed è reduce di un intero Ring al Semperoper di Dresda , poche parole e siamo ormai in comunione fraterna.
Il vicino di destra è torinese , ma ugualmente raffinato spettatore : un breve commento su Okka Von der Dammerau : “sembra un Dosso Dossi “ mi fa capire di quanta cultura sia dotato .
Ci scambiamo brevi frasi nel primo intervallo , devo dire che non mi sento mai sola a teatro , anzi addirittura sento di essere tra amici che magari non leggeranno mai il mio blog ma ai quali voglio mandare comunque un ringraziamento per la raffinata compagnia.
In scena la tragica breve storia di Sigmund me la canto dentro accompagnata dalla ineguagliabile voce di Kaufmann tanto dentro nel personaggio da intenerirmi quando si scoglie nell’abbraccio con la amatissima Siglinde , una dolce piccola e tenera lituana dal nome strano :Vida e dal cognome che dovrò imparare meglio a scrivere, voce fortissima e pathos totale che regge bene in simbiosi col grande tenore che canta come fosse tutto un dolcissimo lieder.
Inutile dire che la morte di Sigmund , quel suo ascoltare trasognato l’infausta profezia del suo destino di eroe nel Walhalla, quella sua testarda rinuncia quando capisce che la sua amata non potrebbe essere con lui mi fanno davvero soffrire.
Il lento incedere della musica : Brunilde che spiega , cerca di essere convincente in quel basso legato che si contrappone al diniego dolcissimo di Sigmund piegato sul corpo dell’amata dormiente mi commuove, il cuore è stretto stretto e le mani stringono la borsa sulle ginocchia , quasi per farmi coraggio.
Devo dire che difficilmente il terzo atto mi provoca lo stesso livello di emozione , ma stavolta , sicuramente anche per merito della preziosa acustica napoletana tutto mi corre dentro con una forza maggiore .
Cristopher Maltman grandioso , la sua impervia lunghissima parte scorre nel lento incedere in contrapposizione al dolore di Brunilde quasi inchiodata alla condanna straziante .
Quel lacerato addio tra padre e figlia è una pagina di bellezza struggente , il gentile signore alla destra si accorge delle mie lacrime trattenute , alla fine quel Wothan piegato dal dolore sulla lancia lo fa esclamare : è già il Wanderer!.
L’incantesimo del fuoco comincia a circolare nella mia testa , non mi abbandonerà per molte ore nella notte .
Emozioni di ogni tipo , raramente ho vissuto una Walchiria così partecipata emotivamente.
Il segreto me lo aveva spiegato un sorridente Jonas davanti alle mie gambe tremanti dall’emozione : è una musica meravigliosa ! Tutto qui , detto da lui ,serenamente.