Solo una persona ignorante , ma ignorante davvero , può dire che il Palio di Siena sia un evento che richiama turisticamente :
ci è riuscita quella inqualificabile mezza-signora che siamo costretti a subire addirittura come ministro.
Da un paio di anni la Sette che sta diventando sempre più una televisione intelligente regala anche agli sprovveduti spettatori che niente sanno delle tradizioni , delle furibonde rivalità , delle storie secolari di una città ferrigna e incantata , gioiello della mia terra di Toscana il racconto di una corsa unica e violenta tanto che mi basta seguire l’evento in televisione per respirare quell’aria antica e vivace per sentirmi ancora un po’ a casa mia , anche se da fiorentina con Siena non ho sempre avuto dei rapporti facilissimi.
Quel morello nero sul Drappellone era sembrato uno strano segno a chi di segni segreti si nutre e in effetti in quei minuti al cardiopalma nei quali si sono svolti i tre giri della piazza del Campo si è visto di tutto con alla fine la vittoria del cavallo scosso dell’Oca e chissà come sarà felice Gianna Nannini!.
Perché in quella strana e irripetibile corsa è il cavallo che vince , non il fantino. A lui vanno gli onori e i canti di ringraziamento in Duomo.
I cavallI del Palio non sono dei purosangue , sono degli incroci in parte inglesi e in parte arabi , snelli e nervosi e anche chi li monta sono dei fantini particolari , molti di loro vengono dalla Sardegna.
Ma per quanto i contradaioli spendano e curino i loro animali è poi la sorte che deciderà tutto : le accoppiate , gli ingressi in campo , l’ordine tra i canapi.
Un evento affascinante , cara ministra , storico , antico e anche un po’ crudele : tutto meno che un evento turistico , signora mia!