Almanacco di bellezza , uno dei pochi momenti di televisione intelligente .
Oggi si narrava di un illustre filosofo finito al rogo ai tempi di Giordano Bruno , conversazione colta , richiami storici abbondanti.
Ovviamente scatta l’inserto operistico ..ed è Kaufmann in quella famosa “pira” seduto che ai suoi tempi sconvolse i duri e puri che amavano il tenore a gambe larghe sul proscenio , il tutto finalizzato al DO finale di all’armiiiiii.
La messinscena di Olivier Py era alquanto strana e all’epoca non piacque molto , ma colpì al cuore quelle come me che erano già conquistate dalla sua bravura di quel Trovatore fuori dagli schemi.
Molti Trovatori ho ascoltato , molte messinscene più o meno tradizionali , ma quel ragazzo col cappotto di pelle seduto in un angolo che canta disperatamente prima di correre dalla sua mamma è uno di quei momenti di non ritorno dell’arte scenica del recitar cantando.
Mi ricordo che ero in teatro e alle signore italiane che avevo vicine risposi che l’unico italiano del cast era… Jonas , talmente presa dalla sua presenza fisica e dal suo squillo brillante.
Sono passati più di dieci anni da quella rappresentazione , la strana scena girevole , i duellanti con le teste di animali , i neonati e la vecchia nuda non piacquero neanche a Monaco , dove si fa di tutto anche strano , ma quella pira era davvero speciale e me la sono andata a ricercare su Youtube per farne uno screeshot da raccontare oggi , in tempi di magra anche kaufmanianamente parlando.