Una giornata di metà settembre , le barche in mare per la regata del Conero.
Incredibilmente , fa freddo e ne dovrei essere contenta dopo un’estate tutta da bollino rosso.
Ma l’animo umano è strano e poi per me il settembre è sempre un mese difficile da attraversare perché anche se faccio tutti gli esercizi per distrarmi quando arriva quest’aria trasparente così piena di annunci mi riporta troppo indietro in un tempo difficile da cancellare.
Seguo la regata sul tablet , so che ci sono due figli in mare e la foto ricordo della prima edizione ha avuto successo , la famiglia è sempre presente sul campo di regata .
Il commentatore del tablet è bravo , non fa errori sulla terminologia marinara , perché soffro quando ogni tanto mi tocca sentire aberrazioni tipo : il bialbero o il babordo … roba da pirati nei Caraibi.
Nelle mie molte vite eccentriche fui anche istruttore di vela e oggi che il mio instabile piede marinaro è un ricordo fra i tanti, anche se di mare ai miei tempi ne avevo visto tanto , c’è chi comincia a chiedermi che dovrei cominciare a raccontare le mie avventure.
Tentazione di chiudere il blog e mettersi a scrivere davvero , ma poi penso che non sarebbero in molti ad interessarsi dei fatti lontani di una vita di una donna senza qualità.
Avrei anche già programmato una specie di scaletta : avventure di mare , di montagna , di politica , di teatro , di scuola.
Per oggi chiudo così , nella speranza che il misterioso stop sul pc che ogni tanto decide per me si sia risolto semplicemente con molti accidenti e una passeggiata per resettarmi.