
Premessa obbligatoria : non si giudica una messinscena solo da una visione tv ma la Salome fiorentina merita comunque più di un banale commento di seconda mano.
Dispiace soprattutto dire che Emma Dante a furia di ripetersi è diventata un cliché banalissimo e le donne prese per i capelli le abbiamo viste tante di quelle volte che irritano solo a guardarle.
Prendere un capolavoro assoluto sia musicalmente che teatralmente come la Salome di Strauss e farne una storia di pupi siciliani è qualcosa che cozza talmente tra la partitura e il senso dl testo che ha in sé qualcosa di offensivo.
Dove sta tutto l’erotismo della decadenza viennese? Dove sta tutta l’intelligenza di un testo che da Wilde è pieno di ironia e cultura ?
Dispiace solo avere sprecato la bellissima prova dell’Orchestra del Maggio in una occasione persa per fare davvero una inaugurazione degna di tanta tradizione.
C’è poi da lamentarsi anche della RAI che non riesce a fare una ripresa decente : le voci si perdono per mancanza di microfoni e la povera Lidia Fridman bella e dotata di notevole voce resti quasi l’unica a farsi sentire decentemente.
Si salva la Chiuri , anche se infagottata in maniera ridicola nelle vesti troppo ingombranti di Erodiade , velo pietoso sulle voci maschili non prevenute.
L’idea di far danzare la luna malata è del tutto inutile e la morte di Narraboth è ridicola come tutto il resto dei pennacchi rossi .
Mi è venuta in mente una splendida Salome di Helsinki con Joannah nudo in scena e la Vida Mikneviciute in smoking tipo Marlene Dietrich oppure la Salome della adorata Asmik di Amburgo di Tcherniacov.
Volendo , quella con tutti a pranzo , dove l’intellettuale profeta alla fine se ne va distrattamente raccogliendo i suoi libri.
Tutte prove culturalmente diverse ma valide culturalmente e rispettose del testo .
Volendo , si possono ancora rivedere su You Tube