
Un paese in Tyrol , una giornata calda d’aprile.
La piccola chiesa è contornata dal cimitero ordinato , fiori su ogni tomba
Il piccolo gruppo di gitanti rientra lentamente in albergo . Sul piccolo marciapiede stretto striscie di strana umidità e un forte odore pesante che riconosco perché nella vita ci sono passata accanto tante volte, é l’odore della morte.
Penso sia una suggestione, il cimitero è dall’altra parte della chiesa ,nel tepore primaverile del Sabato Santo forse è un richiamo della mente alla morte di Cristo.
Vedrò più tardi che anche proprio sopra quel muro ci sono ordinate e infiorate altre tombe recenti.
Una Pasqua che ho celebrato con musica sacra e con forti richiami spirituali , il segno di una ricerca di fede forse neppure molto chiara nella testa.
Serenamente riparto con gli amici quando come una bomba mi arriva la notizia della morte di Papa Francesco.
Avevo tanto sperato che non ci lasciasse soli in questo pazzo mondo di ingiustizie e dí guerre, mi pareva che la sua presenza ci garantisse ancora una luce di speranza.
Sono in treno e cerco piano piano di accettare la notizia inattesa e definitiva.
Allora mi torna in mente l’odore della morte sentito acutamente nel caldo dí una luminosa giornata di sabato .
Si intrecciano nella mente le suggestioni di uno splendido Parsifal, le note della Passione secondo Matteo di Bach e mi sembra che anche la morte improvvisa del meraviglioso papa che ha accompagnato questi miei ultimi anni di vita completi nella sua involontaria teatralità la conclusione di questo mio strano viaggio spirituale.