Sempre a proposito di pubblicità viaggiando un po’ per l’Europa ho fatto una scoperta divertente: molte pubblicità che io credevo fossero italiane le ho ritrovate pari pari ovviamente tradotte nelle varie lingue ma identiche in francese inglese tedesco …
Perlopiù sono pubblicità di telefonini, di compagnie aeree, ma anche una famosa pubblicità che riguarda la scelta degli alberghi al miglior prezzo pronunciata diversamente è però la stessa ovunque.
Lo shampoo è di una multinazionale come lo è l’automobile, a ripensarci è ovvio,ma ci si sente davvero in un paese piccolo piccolo proprio quando invece risorgono anacronistici appelli( a l’Italia del Nord per esempio).
A certi signori delle nostre parti credo farebbe bene affacciarsi qualche volta oltre il proprio orizzonte di paese anche se di questa mancanza di prospettiva si sono serviti e si servono ancora per abbindolare poveri cittadini ancorati a vecchi pre-concetti di patrie.
Patrie che non esistono più da un pezzo ma che restano fondamentali se invece pensiamo alle nostre culture, quelle sì diverse e importantissime e che dovremmo trasmettere come valore alle nuove generazioni e questo è il solito lamento di una vecchia zia noiosa.
Se per le strade d’Europa ci sono gli stessi mega-poster con gli stessi sorridenti giovanotti in mutande non è lo stesso discorso se ci si affaccia in un museo. La diffferenzaè tutta qui.
Io sono rimasta all’epoca della Mucca Carolina (chissà se mia figlia se ne ricordi ancora? scommetto di si. E che fine ha fatto dopo il lungo viaggio in Australia rinchiusa con gli altri giocattoli). La sigla di Carosello che si sentiva da ogni finestra, Ahi, siamo in ritardo…
Che belli i tuoi momenti di ricordi! Ne dobbiamo partare un giorno ….