Volete un aiuto ? sono in treno , destinazione Napoli e per un attimo non capisco a chi si rivolge la signora dietro di me , sono sola e se voleva aiutarmi a levare il piumino avrebbe dovuto dire “vuole “? , poi capisco, seno entrata del regno di Napoli e qui si parla napoletano e si da del voi come se fossimo in una commedia di Eduardo.
Alla stessa commedia assisto in piazza del Gesù bellissimo show di un Pazzariello che davanti a santa Chiara vende un cornetto rosso portafortuna : tre giri con formule varie , poi : “ per cosa volete il beneficio ?
cena a lume di candela, relazione duratura o vincita al Lotto ? aggiunge tre numeri sulla ruota di Napoli , cinque euro.
Le turiste se ne vanno felici con il cornetto rosso del valore di pochi centesimi.
Il sole splende e io cammino in un mondo a parte in cui lo splendore e la sporcizia , le chiese opulente e i motorini che follemente corrono nei vicoli e che ,grazie ai molti santi partenopei non ammazzano i turisti ,fanno parte dello stesso teatro.
Qui è tutto precario e contemporaneamente eterno , capisco il fascino che questa metropoli millenaria e fatiscente esercita sui romantici nordici , anche se personalmente troverei il viverci una vita troppo faticosa.
Caravaggio , un folle lombardo che qui ha lasciato capolavori in abbondanza : al Pio monte della Misericordia ritrovo le Sette opere di misericordia che non so perché nella memoria avevo piazzato in un altro museo.
Non affronto San Gregorio Armeno e rinunciando per sempre a pagare col bancomat un taxi che allora diventa correttissimo torno verso il mare che luccica ovviamente come da cartolina.
Al Gambrinus , fascino del vecchio caffè , ovviamente si parla con i vicini e si scoprono amicizie musicali nuove.
Un sottofondo di rumore : canzoni , ritmi afro , è Carnevale e un padre ostenta una pargolina in braccio vestita da caramella Rossana.
Si avvicina l’ora di andare all’opera.