Una bolla atemporale

Se ci aveva pensato da sola aveva avuto sicuramente molto tempo per perfezionare ogni particolare.

Me la immagino la regina mentre giocava con i suoi soldatini , i lord figuranti , le teste coronate da mettere in fila il giorno del suo funerale .

Probabilmente ci si era divertita e il risultato fuori dal tempo lo ha sicuramente ottenuto: come se oggi le bollette non costassero così care , come se non ci fosse la guerra in Ukraina , come se Putin , anche se non invitato, non seguitasse a minacciare il mondo.

Fuori dal tempo , con migliaia di figuranti in sgargianti costumi , con gesti teatralmente suggestivi se ne va la regina e con lei finisce davvero un’era geologica con un funerale lungo un intero giorno.

Tutti i simboli anacronistici del potere che dovrebbero essere poi consegnati al re Carlo III potrebbero essere forse meglio utilizzati per un Don Carlo verdiano con costumi dispendiosi.

Intanto nel sottopancia della tv scorrono le banalmente tragiche notizie del mondo . Ammettiamolo , questo è teatro puro.

Certo che è costato parecchio ma il risultato registicamente è teatralmente riuscito.

Chiudiamo il sipario col suono suggestivo della cornamusa e con una punta d’invidia per questo popolo che non ha quel senso del ridicolo del quale siamo abbondantemente forniti , noi popoli del continente . 

Ricordiamoci sempre che qui siamo decisamente oltre la Manica.

Un paese senza

Gli amici cominciano a chiamarmi chiedendomi se sto bene . Io che non ho ancora visto la televisione credo stiano esagerando : ha piovuto tanto stanotte e i lampi in un primo momento mi sono addirittura sembrati fuochi d’artificio , poi ho pensato che non c’erano feste programmate in giro e ho concluso che , si, in realtà erano terribili lampi e tuoni.

Poi la televisione mi fa vedere qualcosa di incredibile a un passo da casa :i dolci paesi collinari delle miti terre marchigiane sfregiati da ondate di fango , il Misa a Senigallia che scorre feroce portando con se tronchi e automobili .

Comincio a capire , ma sono ancora lontana da comprendere la tragedia di una portata incredibile per queste terre gentili , così  (apparentemente ) ordinate e nelle quali la caratteristica prima è quella di essere sempre lontane dalle cronache.

E’ sempre assurdo vedere scene simili che sembrano così lontane da noi , ma la Natura così generosa nei confronti di chi sembra volerle bene e di rispettarla in realtà ci ricorda le colpe nascoste e le mancanze di chi dovrebbe proteggere le persone che la abitano.

Un numero pesante di vittime , il caso assurdo di chi vuole proteggere la macchina in garage , il terribile gesto di una anziana che cerca di andare a chiudere una finestra e ,  più terribile di tutti , una mamma che si vede letteralmente portare via dalle braccia il proprio bambino inghiottito da una massa nera e violenta di fango.

Tutto questo è accaduto ieri sera e oggi soffia un vento feroce sulle strade infangate dei paesi che visti dall’alto sono ancora belli , di quella bellezza placida e ordinata che fa delle Marche quel gioiello di pace urbana che credevamo fosse anche solida .

E invece . Comincio a ricordare. 

Era a Vienna , otto anni fa e la televisione austriaca mi aveva mostrato il paese dove vive uno dei miei figli con le strade allagate , il fango che entrava nei portoni e ricordo il mio stupore di  quella volta.

Che cosa hanno fatto gli amministratori locali da allora e soprattutto la Regione e lo Stato?

Ci hanno messo sei anni a cominciare a pensare urgenti interventi di tutela del territorio e una ordinanza folle ha pure impedito che i contadini potessero andare a raccogliere il legname che scorreva nei piccoli corsi d’acqua della campagna perché “ dipendeva dal Demanio”!

Intanto l’estate più siccitosa di sempre preparava la sua vendetta sui terreni induriti e riarsi, la pioggia caduta è stata sicuramente molto più abbondante del normale ma se quegli interventi che già si erano visti urgenti fossero stati avviati siamo sicuri che non sarebbe successa una tragedia di queste dimensioni?

La Procura ha aperto un’inchiesta : omicidio colposo contro ignoti.

Il mesto pellegrinaggio

Ci vogliono ore agli inglesi silenziosamente e ordinatamente in fila per fare la lunga strada che li porta a dare l’ultimo saluto alla regina.

Anche se volessi evitare di seguire l’evento , la tv generalista ci inonda di immagini che riguardano quest’ultimo omaggio dei sudditi del Regno unito: ma aldilà dell’aspetto coreografico , aldilà dell’inevitabile curiosità che riguarda i singoli atteggiamenti dei partecipanti ( come sono vestiti , a che punto del corteo sono ) ad un tratto mi passa per la testa un pensiero , come un lampo chiarificatore : non è che tutti stanno partecipando al funerale della monarchia?

Già le intemperanze del bizzoso re alle prese con le penne ci rende legittimo il dubbio che riguarda oggi l’inutilità di questo retaggio storico che sancisce un diritto divino (sic!) che sa tanto di operetta viennese.

Una volta si diceva che nel mondo sopravviveranno i quattro re delle carte e la regina d’Inghilterra.

Ma oggi , con un mondo pieno di nuvole apocalittiche che riguardano la vita dei comuni mortali alle prese con la prospettiva di vedere calare tutti i benefici che il benessere diffuso aveva concesso a questa parte di mondo che non per sua scelta comunque abita una bella fetta privilegiata del pianeta, sarà possibile per i mesti britannici in  fila per l’ultimo saluto accettare rituali scenografici costosisimi , mantenere castella e privilegi ricavandoci sicuramente un bel ritorno di merchandising ma di cui ben poco ritorna nelle tasche dei comuni cittadini?

Il dubbio si è inserito come un verme nella mia testa repubblicana , abbiamo ancora qualche giorno di compianto per pensarci sopra.

Godard

Qualche giorno di silenzio , mi sono concessa un momento di depressione osando l’acquisto di un nuovo computer:
Il mio ormai aveva dieci anni e anche se ci ero molto affezionata quando ci metteva le mani qualche nipote mi diceva : nonna è lentissimo!

Ed eccomi qua con questo tentativo di riprendere la mia abitudine , scrivere qualcosa da inserire nel blog.

Sono successe tante cose in pochi giorni , ma come al solito quelle che mi colpiscono di più sono le lente e inesorabili dipartite di tutto quello che fu una volta il mio mondo.

Così non ho che l’imbarazzo della scelta e questa volta scelgo il più cervellotico e importante ( insieme a Truffaut ) esponente della Nouvelle Vague , quel Jean Luc Godard di cui tutti ricordano A bout de soufle e invece il mio ricordo personale più importante è  Le mépris girato in gran parte in Italia con le splendide immagini di casa Malaparte a Capri.

Tratto da un romanzo di Alberto Moravia con Brigitte Bardot e Michel Piccoli lo si può anche rivedere adesso su piattaforma.

Godard ha deciso di andarsene , non perché gravemente malato ma per quella stanchezza di vivere che forse è la cifra più vera di chi ha attraversato la vita intensamente.

Adesso cerco di salvare questo mio primo scritto sul nuovo pc. 

Ce l’ho fatta ! sono di nuovo on line….evviva

Cose di oggi

Avvenne una grande svolta nel favoloso mondo dell’opera lirica : si scoprì che i drammi delle grandi regine della storia e di tutte le storie del tempo che fu avevano la stessa forza anche levando le crinoline e allora giù: via le gorgiere , i damaschi , i velluti pregiati.

In effetti  ci provocava un po’ di sconcerto vedere Elisabetta prima in tailleur ( e credo sconcertasse di più la povera Gruberova )  ma un po’ per pigrizia e molto perché ci sembrava di essere meno provinciali accettammo il cambiamento.

Oltretutto la musica delle opere trasferite al giorni d’oggi restavano belle lo stesso e così abbiamo avuto lady Macbeth in ascensore , Gilda nel baule della macchina e altre diffuse amenità in nome del rinnovamento e soprattutto perché sapevamo che così gli allestimenti  costavano meno e ci saremo potute permettere qualche titolo in più nel cartellone.

Poi non più tardi di ieri abbiamo visto la proclamazione dell’investitura al regno di Charles the third nel cortile di St.James e ci siamo beati dei bellissimi costumi in tecnicolor dei figuranti in scena , godimento massimo dell’occhio .

Insomma per vedere i bei costumi d’opera di un tempo dovevamo semplicemente guardare la vita in diretta .

C’è qualcosa di comico in questo nostro mondo di oggi se quello che fu il più prestigioso giornale del nostro paese esce in prima pagina con il racconto dei dispetti reciproci del calciatore e della letterina, mentre stiamo andando velocemente verso un inverno che definirlo del nostro scontento sembrerà la battuta di una soap opera.

Infine dobbiamo riconoscere al favoloso mondo della Firm che il vero colpo d’ala ce l’hanno riservato i “Fab four” belli e perfetti negli abiti di scena scendendo tutti insieme dalla macchina  tra due ali di folla sul viale all’uscita del Castello di Windsor.

Se ci mancheranno i begli allestimenti d’antan ci potremo consolare col prossimo capitolo della serie televisiva più vista degli ultimi tempi. 

London Bridge is down

Lo avevamo già capito tutti , si aspettava solo la comunicazione ufficiale , esattamente alle 19.30 ( in Italia) mia nipote legge sul sul smatphone :” è morta” e allora io per un gesto incontrollato mi alzo in piedi per un attimo . Mia nipote mia guarda un po’ stupita : ci dobbiamo alzare nonna?

No , lei no , perché ha 27 anni e non sa quanta parte della mia vita sia stata accompagnata da quell’immagine perfetta del concetto di sovranità che ha attraversato tutti i miei ricordi.

E’ stata incoronata in un Impero , è morta in un Regno molto meno potente ma ha tenuto insieme tutti quei sudditi che tiravano via da tutte le parti l’unione del suo paese.

La Scozia e l’Irlanda del Nord non sembrano molto convinte di restare nel regno unito e la sua “moral suasion” in favore del Remain con quel cappello che la diceva lunga sul suo pensiero circa l’uscita dell’Inghilterra dall’Europa unita non è riuscito a fermare la disastrosa brexit ma è comunque riuscita a far passare il suo pensiero.

Lascia un paese molto malmesso , affidato a una grigia Premier che avrà il solo merito storico di essere l’ultima ad averla vista ancora in piedi , eroicamente sempre uguale a se stessa , con quel sorriso rassicurante che tutto sommato ci rassicurava tutti.

La pensavamo eterna e infatti  la sua morte ci ha comunque colti di sorpresa , i miti non muoiono mai.

Il suo grigissimo figlio , vecchio e non specchiatissimo nuovo monarca saprà sicuramente agire perfettamente come da protocollo nell’immediato , lo hanno educato per decenni per quello!.

Poi il futuro dirà ai posteri se la fine di quel regno infinito segnarà anche la fine di una monarchia che ritenevamo eterna.

Intanto sappiamo che Bukingam Palace diventerà un museo…. 

Sprechi

Alla ricerca di un piccolo filo di connessione USB apro un cassetto della mia scrivania : è profondo e mi rivela tesori nascosti .

Di quelle connessioni ne ho quattro o cinque , più vari auricolari di telefoni remoti , caricabatteria non so bene di cosa caricassero, preda alla ricerca compulsiva apro anche un altro cassetto . ho ben tre macchine fotografiche inutilizzate da anni e mi ricordo di averne anche regalate un paio a nipoti che ovviamente le avranno cestinate da un pezzo.

Una delle ultime comprate ( ero a New York e l’euro era più prezioso del dollaro ) l’avevo comprata prima di entrare alla Carnegie Hall da un pakistano che aveva un negozio fantastico sulla Quinta.

Tutta roba inutile e non parlo del secolo scorso!

Adesso che si parla insistentemente di crisi energetica , che si paventano ritorni a più sobri consumi come la mettiamo con tutta questa tecnologia obsoleta?

C’era una volta una famosa battuta : fermate il mondo , voglio scendere….

Mi guardo intorno , ho in casa tre apparecchi tv, due dei quali a visione ridotta e il mio vecchio carissimo amico tecnico mi ha detto sconsolato : non ci metta decoder in più tanto il prossimo anno cambia di nuovo tutto.

Io non ho paura a stare un po’ più al freddo ma come faranno i ragazzi abituati stare in Tshirt durante tutto l’inverno ,capiranno che bisogna mettersi un maglione in più e magari girarsi a spengere la luce uscendo dalle stanze?

La vedo dura , mi sembra che si stia cercando di rimettere il dentifricio nel tubo , non saranno certamente i banali consigli degli esperti a far davvero ridurre i consumi .

Per quanto mi riguarda da anni ho chiuso tanti radiatori del mio impianto di riscaldamento , chiudo il rubinetto mentre mi lavo i denti e la doccia la faccio velocemente  , ma ho avuto una splendida scuola . Ho vissuto in barca tanta parte della mia vita e so quanto è piccolo il serbatoio dell’acqua e quante ore si perdevano nei porticcioli greci per ricaricarlo e  soprattutto adesso so che le mie bollette erano già diventate mostruose “ prima” del fatidico giorno in cui cominciò la guerra in Uckraina.

Frammenti di memoria

Estate 2021 , un concerto di Kaufmann a Lubiana.

Mi ci avevano portato gli amici in macchina e il concerto doveva essere all’aperto , poi la paura che potesse piovere aveva fatto  slittare l’evento all’interno del Narodni Dom ( col mio pochissimo slavo avevo capito che era la casa del popolo.)

In perfetto stile socialista nascondeva in realtà un pregievole auditorium e noi che avevamo cambiato i biglietti fra i primi ci trovammo in una splendida posizione visivamente privilegiata.

Questo per spiegare il bellissimo frammento di Ombra di nube che riuscii a riprendere con braccio fermo e ottima vista.

Ebbene, da quell’ormai lontano 12 agosto piano piano , non avendolo neppure messo su YouTube non passa giorno che non ci sia qualche appassionato che non lo guardi.

Sono arrivata a 6500 visioni e non sembra che ci sia una tendenza a fermare il flusso di persone che ancora , a distanza di un anno , ogni giorno vadano a visitare il mio profilo che contiene il ..quasi prezioso cimelio , che peraltro non è proprio completo perché ,quando ho deciso di alzare il telefono per filmare, il bis era cominciato da qualche istante . Contiene pure un lieve colpo di tosse e certamente Jonas non ne avrebbe autorizzato la pubbblicazione.

Di quel concerto ho anche un altro cimelio  solo audio , quello un po’ più pirata , ma non avevo resistito e ho registrato il meraviglioso Preislied dei Meistersinger , una pagina rara perché non ne esiste una registrazione ufficiale.

Tremando un po’ , perché rubavo di nascosto , mi sono regalata una pagina prezioza.

Quando sono giù di corda me lo ascolto con il gusto della rarità rubata , devo anche dire che l’Orchestra di Stato slovena suona Wagner davvero bene. 

Aida forever

Un programma televisivo “ vintage” in seconda serata che riguarda l’Arena di Verona , una nota firma del giornalismo del secolo scorso , Enzo Biagi. 

Mi metto a a guardare e vedo una signora elegantemente seduta sugli spalti , abbigliamento composto stile negli anni sessanta che racconta come il suo papà , noto tenore a inizio secolo  una sera seduto con amici sul Liston si era messo a pensare cosa fare per il centenario della nascita di Verdi.

Alzando gli occhi aveva guardato l’Arena . Con gli amici , tra cui il Maestro Serafin , era entrato e piazzandosi dove c’è adesso il palcoscenico aveva intonato Celeste Aida.

Dal lato opposto , in alto , gli amici avevano scoperto come la voce corresse perfettamente in quello spazio e così nel 1913 nacque la prima Aida areniana.

 Passano poi nel programma vari spezzoni di diverse edizioni : quelle tremolanti in bianco e nero con gli animali in scena , quelle un po’ più recenti dove gli animali non c’erano più ma rimanevano le grandi masse.

Incredibilmente suggestiva una  messinscena con tutto il popolo che corre sui gradoni fino in altro , più di mille persone ; un’altra con la lunga fila dei sacerdoti che arrivano fino in cima , tutto un florilegio di immagini una più grandiosa dell’altra.

Il Maestro Renzetti giovane giovane , la Cossotto che racconta e io penso quanto Aida e l’Arena siano un tutt’uno ; molto intelligentemente ha fatto Kaufmann a cimentarsi per la sua prima volta con un’opera intera il classico dei classici in questo spazio così fortemente identitario.

Personalmente , pur essendo stata varie volte a Verona avevo evitato l’Aida , mi pareva troppo banale.

Invece i classici vanno  considerati per quello che sono e se dovessi consigliare in futuro dei giovani un metodo per avvicinarsi alla lirica oggi direi di andare a Verona a “vedere” L’Aida .

Una storia inglese

Una nobile fanciulla , alta come una pertica , il naso un po’ così ma  due splendidi occhi azzurri.

Sposa , dopo averlo incontrato solo quattro volte, il  principe delle fiabe e si veste come una meringa il giorno delle nozze .

Conciata malissimo prosegue le sua vita , colletti larghi come bavaglioli , gonne a mezz’asta e abiti da sera inguardabili , il marito le mette platealmente le corna con la sua adorata amante di sempre e forse solo allora lei si sveglia .

Mai un cambiamento fu più repentino : la fiaba la racconta il look che cambia decisamente in meglio , la moda ci dice tutto quello che ancora lei si tiene dentro ,ma comincia a fare cose aborrite a Corte : visita i poveri e i malati , stringe la mano ai malati di Aids, corre da suor Teresa di Calcutta e combatte contro le mine antiuomo.

Madre amorevole dei due adorati ragazzi osa portarli via da corte durante una battuta di caccia.

Poi si guarda intorno e trova anche un primo accompagnatore che fa inorridire la suocera regale :addirittura di origine pakistana .

Inevitabile il divorzio , dopodichè si mette addirittura con un miliardario egiziano.

Come può finire la storia lo sceneggiatore folle che ha pensato questa trama? Aveva due strade , un grigio happy end in una tenuta , magari uno chateau in Francia o buttarla sul tragico.

Ha scelto la seconda via : a trentasei anni , sotto il tunnel dell’Alma lei muore in un tragico incidente d’auto , contornata da paparazzi folli e con un sospetto di congiura di palazzo mai provata. 

Diventa così l’icona pop più famosa del suo tempo , al solito la vita vera è più vera dei romanzi e degli sceneggiati tv.

Così in questa fine d’estate abbiamo commemorato i venticinque anni della scomparsa di Lady Diana, col sottofondo di Candle in the Wind , ovviamente cantata da Elton John.

Riforme e trasparenza

Due parole che sembrarono cambiare gli equilibri del mondo : glasnot e pérestroïka Apparvero come una ventata di speranza nel mondo fino allora diviso da quella Cortina di ferro che faceva ancora paura con i suoi misteri , le sue spie , la sua potenza segreta.
Questo lo dovemmo ad un uomo colto e coraggioso che tentò il grande cambiamento del suo paese ma distruggendo quell’URSS poverissimo anche se molto potente.-

Lo fece cercando di aprirlo al mercato e alla democrazia, difficilissima impresa per tutti , ma in modo particolare in quell’immenso paese che sembra inghiottire i suoi figli nelle immense distese delle sue terre lontane.

Mikhail Gorbaciov non riuscì nella sua impresa , si autodistrusse la Federazione e si disintegrarono le varie repubbliche che la univano nel pensiero unico rivoluzionario .

Nasceva la Russia , o meglio risorgeva dalle sue ceneri quella potenza che fu il grande Impero , con le sue corruzioni , le sue contraddizioni, i suoi tradimenti.

Forse quella volta l’Europa sbagliò a non cogliere l’attimo di libertà che una immensa nazione ancora unita gli si offriva , restammo legati al Patto Atlantico , scegliemmo l’America e forse non approfittammo  della Storia e della cultura che avrebbero dovuto farci sentire la Russia parte integrante del nostro continente , anche politicamente.

Gorbacov perse , perduta anche la sua adorata Raissa , lentamente scomparve nella memoria collettiva e adesso il nuovo terribile Zar Putin non gli concede neanche i funerali di Stato.

Del mio lontano e suggestivo viaggio in Russia ricordo i cieli immensi e le nuvole che ci correvano veloci , ricordo i campanili a cipolla e le itsbe di legno disseminate nei campi di girasoli :

non ricordo niente della politica , sulla Piazza Rossa c’era ancora il Mausoleo di Lenin e nei magazzini Gum non  si trovava niente da comprare.

E’ sempre il solito giro : ogni cambiamento provoca un ritorno feroce al passato e non ci basta studiare la Storia per ricordarcelo.

Comunque , per me Gorbaciov rappresentò una speranza e per questo voglio ricordarlo nel giorno della sua scomparsa.

Aida con Jonas -2

foto di Valeria Blarzino

L’opera sta per cominciare e sul palcoscenico si aggira Kaufmann a controllare tutto , insieme al direttore di scena lo scrupoloso “bricoleur” guarda tutti i particolari.

Poi esce dal retro con Valentin in braccio , chissà se gli racconta la storia della schiava etiope….
Nel frattempo io contatto la Presidente della Fondazione perché ho un prezioso ( a mio avviso ) ricordo fotografico della giornata di Ancona .
Accordo preso , so la strada che alla fine mi porterà da Radames.
Mi siedo e penso a quanto si stia divertendo il “terrone tedesco” ( parole sue) a cantare in questo mitico posto che piace tanto ai tedeschi arrivati in massa per questa rappresentazione straordinaria di Aida.
Credo che gli piaccia tutto , gli applausi quando fanno il suo nome nel cast, l’arena gremita , i costumi « veri « e non minimalisti delle rappresentazioni di moda oggi.
Ci sono cari amici italiani presenti , ma tutto sommato mancano molte presenze abituali degli ammiratori / ammiratrici di sempre.
L’annuncio un po’ improvviso dell’evento ha spiazzato molti , l’estate sta finendo e molti avevano già chiuso i programmi.
Comunque ci sono fedeli seguaci , anche un gentile signore svizzero che lo segue dai tempi di Zurigo.
Ho già scritto dell’ovazione finale , poi dietro le quinte ci saranno le interviste , il saluto del Sindaco e la promessa di rivederci tra un mese a Monaco.
Fuori Christiane aspetta col bambino addormentato sul passeggino, le faccio compagnia fino a quando la segretaria della Fondazione le viene a dire che Jonas é stato fatto uscire da un’uscita secondaria!
Anche la nostra piccola compagnia si allontana , la serata è finita , alla prossima !
Come ultimo atto cambierò il selfie del mio profilo Fb.