Per una volta la stanchezza aveva avuto il sopravvento : la mia fantastica agenzia mi aveva proposto un concerto di Lieder a Madrid con il solito amato tenore e io avevo detto no.
Troppo recente l’ ennesima delusione per la Carmen di Londra, quando avevo sperato nella ricostruzione della coppia scaligera con Anita Rashcevisvili e troppo vicina la trasferta parigina sotto Natale per la Damnation.
Poi le festività natalizie, il portafoglio decisamente svuotato a fine anno, tutti fattori che mi avevano provocato un no ..addio senza rancore…
Poi via via che i giorni passavano mi rimontava una strana voglia : avevo saputo che si trattava della serata inaugurale dei festeggiamenti del bicentenario del teatro Real e soprattutto avevo preso la visione del programma!
Britten, Mahler, Strauss, una specie di sfavillante combinazione, il più bel programma degli ultimi anni e anche con alcune preziosità che non avevo mai sentito dal vivo.
In più mi giungeva d’oltre Manica un appello di una persona nota che rivendeva un bellissimo biglietto in seconda fila nonchè la visione del pulmann che porta da Ancona all’aeroporto e che quasi per caso vedevo passarmi davanti ogni giorno mi sembravano un’insieme di messaggi subliminali.
C’era poi la storia pubblicata dalla stampa madrilena di un Kaufmann giovanissimo corso a sostituire un certo tenore che mi ero trovata davanti in una fatidica replica sine Jonas a Monaco e mi veniva da ridere pensando che questa volta il bidone glielo avrei data io non andandolo a sentire ….
Insomma alla fine ho ceduto : ho scritto il messaggio alla signora di Londra con l’intenzione di comprare il biglietto.
E’ tardi ormai … come disse Violetta perchè il biglietto era stato ceduto il giorno prima e allora arrendendomi alla F.d. D ( innominata opera verdiana ) ho finito per accettare la mia iniziale decisione di rinuncia.
Grandi messaggi augurali alla cara amica bavarese che invece ci andava, la speranza di recuperare il programma nei concerti a venire, così mi ero anche detta che una volta tanto si può sopravvivere senza correre dietro a Kaufmann in ogni occasione.
Poi, ma all’inizio non credevo ai miei occhi, la notizia che il povero tenore sta male e che salta questo importante concerto. Mi dispiace per lui, mi dispiace per la festa mancata, mi dispiace un po’ meno per me perchè, come o quando non lo so, se questo concerto lo recupera io questa gita madrilena non me la farò scappare di sicuro.
Io sono stata “salvata” dal culto di mio marito per Bosch, sì, il pittore. “Che cosa c’entra?” Dirai. C’entra perché a Madrid Roberto e io ci siamo stati solo di passaggio, nel 1989, tornando dal Messico, fra un aereo e l’altro. Benché io fossi completamente distrutta dal jet lag, Roberto mi ha trascinato al Prado, ma … La sezione fiamminga era chiusa. Quando ho letto del concerto a Madrid, ho pensato: “due piccioni con una fava!” Ma l’estate scorsa, a Bruge, scopriamo che in febbraio 2016 inizia a St. Hertogenbosch, paese natale del maestro fiammingo, una mostra di tutta la sua opera. Sta a vedere che il Prado manda le sue opere? Scrivo all’organizzazione della mostra e, molto cortesemente, mi rispondono che Madrid manderà solo il “Carro di fieno” e non il “Giardino delle delizie”, ma per Roberto è più che sufficiente: niente Madrid senza tutti i Bosch! Spero, di cuore, che il concerto venga rimandato per un tempo abbastanza lungo, per consentire ai quadri di ritornare al Prado, perché il programma era molto intrigante anche per me…
Sarebbe da pubblicare anche questa tua storia sul blog!