Era il 1986 e per uno strano motivo ( una causa in tribunale ) avevo accompagnato mio marito a Sanremo.
Alla reception dell’albergo mi affiancò un uomo che mi parve di riconoscere , era Gianni Morandi in una fase della sua vita di cantante non di grande successo , poi vido altri cantanti più o meno noti aggirarsi intorno e domandai al portiere perché fossero in tanti a stare lì in una stagione lontana dal Festival.
Mi rispose che all’Ariston si stava svolgendo il Premio Tenco e allora non avendo altro da fare, la sera ci avviammo , mio marito ed io verso il “tempio della canzone italiana “ , quel teatro Ariston che oltre a tutto è un’enorme cinema incastrato tra due case lungo il Corso , neanche un vero teatro di quelli classici.
Entrando ci aveva colpito la grandezza , inimmaginabile dall’esterno e ridendo ci siamo seduti , noi amanti della lirica e comunque abituati ad altro genere di musica in questo luogo per noi improbabile per seguire una serata di musica diversa , con tanti cantautori che poi si rivelò bellissima e con un gran finale a sorpresa .
Di quel finale mi sono ricordata ieri sera mentre guardavo alla televisione un film che ricordava la morte di Lucio Dalla , cinque anni fa.
Perché quella lontana sera del 21 novembre del 1986 ho assistito alla prima presentazione di un autentico capolavoro , cantata dal suo autore che si accompagnava da solo al pianoforte , così almeno mi pare di ricordare
Gli anni passati sono tanti , ma l’emozione di sentire per la prima volta Caruso non l’ho mai dimenticata .
Mi si può chiedere perché mi ricordi la data precisa e la risposta banale è che io serbo le mie agende da un numero incredibile di anni e la ricerca è stata abbastanza facile.
Poi ho fatto qualche ricerca sul web e ho trovato tutte le conferme che cercavo .
Quella sera a Sanremo ho veramente sentito con una emozione che ritrovo ogni volta che la ascolto un vero capolavoro , un miracolo musicale oserei dire senza tempo , e mi piace ricordarlo qui sul mio piccolo blog.
Qualche anno dopo sono andata a Sorrento , in quell’Hotel Vittoria dove Caruso trascorreva gli ultimi giorni della sua vita e la storia dello strano amore per la giovine ragazza che tanto aveva colpito Lucio Dalla fu raccontata anche a noi , pare facesse parte del colore locale del bellissimo albergo , con quella terrazza “là dove il mare luccica e tira forte il vento”.
Gli strani casi della vita: Caruso morì in una camera d’albergo , nello stesso modo cinque anni fa anche Lucio Dalla moriva improvvisamente in una camera d’albergo e le note intramontabili del suo capolavoro restano a ricordare l’analogia di una antica vicenda , quasi il ripetersi di una parabola di vita dalle strane coincidenze.
Particolarmente interessante; e che bellissima canzone!!!!!!
Un piccolo ricordo curioso …un grande musicista