Forse il 25 aprile di quest’anno è stato più sentito di tante altre ricorrenze passate tra rituali un po’ stanchi e cortei sempre meno affollati.
- Il fatto di non potere manifestare insieme ha risvegliato in chi aveva a cuore la ricorrenza la necessità di partecipazione più sentita , almeno è quello che ne traggo dalla più forte partecipazione virtuale che ne è seguita .
- Anche io mi ero svegliata con l’idea di partecipare , non come facevo ogni anno al corteo cittadino , ma attraverso qualcosa di più visibile e la ricerca tra le carte e le memorie di casa mi ha portato via tutta la mattinata .
- Anche se poi all’ora stabilita non c’erano molte voci a intonare il Bella ciao che invece ho cantato a voce spiegata con un bel sottofondo di Goran Bregovich , non abito evidentemente in quartiere popolare .
- Bellissima l’immagine del Presidente della Repubblica all’Altare della Patria : immagine più forte di qualsiasi commmento l’ho vista come una specie di ripartenza , è la mia speranza per quando ricomincerà una fase di ritorno graduale alla vita sociale anche se ho paura che un ritorno troppo veloce ci potrebbe portare a fare un pericoloso passo indietro . Speriamo nella saggezza degli italiani , magari un po’ per paura un po’ per ragionamento una volta tanto riuscissimo a dimostrarci un popolo civile !
Serata dedicata al gran concertone del Met : solita curiosità di vedere le case dei cantanti più che per sentirne le voci , queste specie di campioncini vocali spesso provocano più tristezza che godimento , escludendo ovviamente il solito Kaufmann che riesce nei tre minuti ad entrare nel pathos e a trasmettere un brivido insieme al suo straordinario Helmut Deutch , sempre più incantevole Babbo Natale. Divertente anche il suo passaggio di testimone ad Armilliato e Maestri con quel suo : che disastro, Madonna santa! Ho chiuso la giornata riguardando per la millesima volta Il generale Della Rovere . Un film bellissimo che non invecchia , con un grandissimo De Sica e del quale ho apprezzato una volta di più la grande capacità di Rossellini , con i pochissimi mezzi a disposizione , di riuscire a fare un grande cinema . Memorabili i momenti del bombardamento a San Vittore . Cinema civile di cui credo abbiamo ancora tutti bisogno