Due volte all’anno entro in polemica con le regole che condizionano la nostra vita.
Il giorno in cui entra l’ora legale e il giorno in cui torniamo all’ora solare.
Un’ora di luce di più la sera , un’ora di più la luce la mattina : è la stessa sensazione di quando a letto si ha una coperta troppo corta , la tiri in su e hai freddo ai piedi , la tiri giù e si scoprono le spalle.
Conosco tutti i ragionamenti “economici” che portarono i paesi occidentali a fare questa bella innovazione e so anche che adesso ci sono intere correnti di pensiero che rivedono questo meccanismo considerandolo inutile .
Io l’ho sempre sopportato con molto disagio : ci sono i ritmi biologici come la fame e il sonno che ci mettono un po’ a riaggiornare l’orologio , specialmente per quanto riguarda bambini piccoli e infatti in anni lontani con i figli in casa questo tira e molla del tempo mi irritava anche di più.
Passavo le estati a dire …sarebbero le …quando l’orologio segnava un’ora diversa….
Mi rendo conto che il tempo è un concetto metafisico , esiste la nostra realtà biologica ed esistono gli orologi per scandirla.
Detto poi in confidenza ogni volta che devo cambiare l’ora mi stupisco regolarmente di quanti orologi tengo ancora in casa mia!
Per non parlare di quelli elettronici per i quali ho dovuto farci sopra degli studi di settore e di quello della macchina che resta nel suo tempo ipotetico anche per mesi.
Ora per fortuna abbiamo il progressso e la mattina il mio telefono , il mio Pc, il tablet sono già aggiornati dalla magica rete che circonda tutto il nostro mondo .
In questo caso , anche se regolarmente ero portata a sbagliarmi nei ragionamenti ( vado avanti o indietro?) non mi sbaglio più.
E non vivo più il dilemma amletico che portò un figlio ingegnere a sbagliare clamorosamente e a ritrovarsi all’alba per la strada avendo messo indietro quando doveva mettere avanti gli orologi con il risultato di trovarsi con la differenza di due ore sul reale in un viale deserto la mattina di una domenica d’autunno.
I miei affezionati lettori amici si stupiranno del fatto che oggi mi metta a scrivere del tempo quando dovrei ancora parlare della terra che mi balla sotto i piedi , dell’angoscia che prende alla bocca dello stomaco nel momento in cui tutto intorno si mette a tremare .
Ieri mattina avevo anche fatto la cosa cretina di filmare i lampadari ,la scossa è stata talmente lunga che ho fatto in tempo a girare per le stanze e a fare un video lunghissimo , poi ho pensato che i lampadari non fossero la cosa più drammatica da filmare e l’ho cancellato.
La tv trasmetteva le immagini in diretta delle persone che arrivavando di corsa sulla piazza di Norcia davanti alla cattedrale di San Benedetto rasa al suolo si inginocchiavano a pregare .
Sembra che solo davanti alla violenza della natura l’uomo di oggi riesca a ritrovare il senso del divino , quel frate straniero che invitava alla preghiera , quelle monachelle spaventate erano la testimonianza di un mondo sommerso che solo la violenza della terra che si spacca sotto i nostri piedi riportava alla luce.
Mi ha fatto tenerezza quando ha detto San Benedetto non c’è più .. e poi ha aggiunto” la chiesa” perché San Benedetto invece è sempre con noi.
Deliziosa testimonianza di fede che viene dagli antichi borghi di questa terra antica.
Oh, Adriana! Che consolazione! Finalmente ho trovato un’altra persona che detesta l’ora legale! In piena estate, la sera, bisogna sopportare dei caldi allucinanti e non è mai ora di andare a cena, con quel sole che non tramonta mai… Io, poi, soffro di due veri e propri jet lag annuali…
Ma siamo piu di due , solo che non lo dicono…..
Prima di tutto volevo dirti che sono disolata per I terremoti in Italia.
Grazie del articolo,condivido pienamente la tua opinione; mi dispiace
molto il cambio d’ora;biological rhythm all changed.
L’ho letto solo stasera tornando da Parigi , scusa se non ho risposto prima