Per me tutto è cominciato la sera del 31 : concerto di Capodanno da Dresda , nello stupendo Semperoper , tuttii i sassoni in gran tiro : pacchianissime luci e un programma perlomeno originale , anche se un po’ inquietante .
Thielemann ha pensato bene di riesumare le canzoni della casa cinematografica UFA , quella che confezionava i fantastici film di propaganda hitleriana.
Al direttore dal gesto più inelegante che conosca gli deve essere sembrata una idea bellissima , in fondo a lui manca solo la divisa da SS per sembrare un personaggio uscito da quei film a lui evidentemente così cari!
Ma gli sono sfuggiti due momenti bellissimi perché quando si ha a disposizione una cantante della classe di Angela Denoke (meravigliosamente vestita) e una canzone come Das Lied ist aus scatta una meravigliosa atmosfera letteraria anni trenta e si entra in un tempo magico senza storia .
i versi “ frag nicht warum ich gehe” ritornano alla memoria cantati dal solito Kaufmann ( che ciò che tocca oro diventa) e anche al per me illustre ignoto tenore è toccato un momento bellissimo :le trionfalistiche note di Ein Lied geht um die welt , sempre passate attraverso il solito filtro kaufmaniano mi hanno ricordato quel piccolo tenore ebreo Joseph Schmidt che l’aveva portata al successo e che poi era morto malato e abbandonato nel finale apocalittico della grande tragedia nazista.
Passo poi al concerto di Capodanno autarchico della Fenice di Venezia , sempre un po’ figlio di un dio minore , ma quest’anno aveva due perle a suo vantaggio : la elegantissima direzione del maestro Chung e la deliziosa , anche se un po’ malaticcia ,Maria Agresta in raffinate vesti( specie la rossa ) che con il suo stile raffinato e semplice ha reso con eleganza le solite arie banali da repertorio d’occasione.
E finisco col Concertone dei concertoni . quello viennese. Al grande Maeshtro in pesante doppiopetto con pesante partitura davanti proprio non devono piacere i walzer degli Strauss, gli dà giù con un pedale di troppo , i Wiener lo ignorano elegantemente , se ne vanno tranquillamente per i fatti loro.
Sottilmente cattivo Enrico Stinchelli ci ha riproposto ( San YouTube ) l’edizione di Kleiber del ’92…Sorridevano anche gli strumenti nella magica sala dorata del Musikverein.
Capisco comunque che questi eventi , tutti legati dal filo rosso del kitch più scontato,abbiano un loro perché tanto è vero che tutti poi finiamo per guardarli e per commentarli pure.
L’anno prossimo Thielemann emigra a Vienna , ne sarà contento il neo cancelliere austriaco con la faccia angelica di bambino cattivo, la destra pericolosamente si riaffaccia in questa nostra vecchia stralunata Europa.