La mattina comincia con grande passeggiata , voglio arrivare al museo ebraico di Liberskind e partendo da Postdamerplatz e’ tutto un entrare e uscire dalle memorie del Muro . Come pesa la ferita ai berlinesi ! Se la ricordano ad ogni passo e la citano continuamente .
Grande rispetto per un popolo che ha avuto il coraggio di guardarsi dentro , ma ad un tratto mi viene il pensiero cattivo : in fondo se lo sono meritato questo castigo per la lunga discesa infernale del nazionasocialismo di Hitler nel nazismo piu’ orribile .
Quanti milioni di tedeschi hanno girato la testa dall’altra parte , quanti hanno condiviso , quanti sono stati essi stessi carnefici?
Ventidue anni di dittatura non sono un giorno per svegliarsi e noi italiani sempre al seguito , cialtroni come sempre.
Basta , la berliner luft stamattina non c’e’ a rallegrarmi e precipito nei piu’ neri pensieri . Poi per fortuna arriva il sole , la lunghissima camminata fino ad Alexanderplatz ( effetto Tour Eiffel) , ti sembra gia ‘ di esserci e sono ancora perlomeno a venti minuti di marcia. Col sole arriva il sorriso di Karin e ci tuffiamo in una allegra chiacchierata musicale davanti ad una improbabile insalata messicana.
Avevo avuto paura di essere stanca per il concerto invece come avrei potuto crollare davanti a una montagna di musica cosi’ imponente! La Nona di Mahler . Un’ora e mezzo in un flusso continuo che mi portava dalla Pusteria a vette altissime per poi precipitare nell’ abisso di un dolore straziante. Pace all’inizio e alla fine anche se sappiamo che la morte del compositore pose fine alla grande opera e non fu lui a chiudere nel tremore del violoncello ripreso in maniera crudele dal violino , ma fu la vita vera che si sciolse nel silenzio. Solo una grande orchestra come i Wiener e’ in grado di renderci la ricchezza di questa monumentale composizione , le sue prime parti , tutte , sono dei solisti eccezionali e in queste mani sicure si e’ messo Baremboim , per regalare all’attento e rigoroso pubblico della Philharmonie una serata perfetta, per me oggi particolarmente giusta in una giornata particolare.
Secondo giorno , cielo livido sopra Berlino . La citta’ domenicale grigissima , solo turisti insciarpettati e infreddoliti si aggirano a gruppi compatti.
Difficile ricerca di una chiesa cattolica , anzi di una chiesa qualsiasi , ma queste dentro sono vuote , spesso usate come auditorium musicale.
Alle fine trovo una gentilissima frau che in una delle nude chiese sconsacrate mi da un volantino : in St. Hedwigs Kathedrale ..Heilige Messe !
Ci arrivo col taxi e riesco a prenderne una buona meta’ , mi inteneriscono i rametti di bacche e mirto infiocchettati per simulate le palme , ne chiedo uno ma gli organizzatissimi li hanno gia’ finiti e ..poi perche’ darne uno a me ? Ovviamente canti a gogo con orchestra e trombe e credo che ci fossero a celebrare tutti i preti cattolici di Berlino .
Fuori solo turisti , lo scorso anno mi ero fatta gioiosamente a piedi tutto il percorso inverso per tornate in albergo , per oggi basta .mi rifugio in camera .
Parsifal ..famolo strano….non so se mi sono divertita perche’ e’ un’opera che adoro e qui sicuramente diretta egregiamente o se quel matto di Dmitri Tcherniakov ci mette del tutto per incuriosirmi .
Atto primo , in un sotteranoe degno di Eisenstein si radunano i congiurati senza tempo , Kundry in trenche e borsa da viaggio e il globetrotter Parsifal che sta sempre col cappuccio calato e lo zaino allacciato . Ha pure l’arco moderno , ma il cigno morto non ce lo fanno vedere. Particolare interessante ha i bermuda e ..portava i scarp’ de tennis. Amfortas grassone laido seminudo fa schifo anche perche’ gli prendono il sangue dalla ferita per fare una specie non meglio identificata di comunione. Titurel in lungo cappotto di pelle nera si mette da solo nella bara alla Dracula.
Atto secondo . Un vecchio zio comico guarda tante ragazzine in fiore , ci sono anche bambine vere con le loro brave bambole in mano . Treccine e calzetti bianchi . Parsifal arriva dall’alto calandosi con una corda e prima butta giu lo zaino ( gia visto !).
La seduzione e’ raccontata col doppio , cioe’ il bravo ragazzo fu sorpreso da mamma che regalava cavallini giocattolo ( la purezza) a toccare le tette ad una biondina in short. Cosî Kundry tira fuori dalla borsona il cavallino e il gioco pare fatto, perô fuori scena. Ovviamente Amfortas die Wunde…e dalla canotta si passa in fuga alla tshirt ammazzando il povero Klingstor che lo voleva fermare con la lancia.
Atto terzo . Torniamo in Siberia e qui casca l’asino davvero . Ormai Parsifal ha i pantaloni lunghi ma non sa bene come finirla ,Gurnemanz con la barba di babbo natale fa il pope , facile gioco di parole con Pape, saltiamo l’incantesimo del venerdi santo , tanto non ci piacciono gli effetti speciali.Amfortas sempre piû laido si trascina fuori dalla bara Titurel /Dracula , Kundry muore (?) ma Parsifal se la porta via in braccio . In effetti poi Lohengrin una madre ce la deve avere avuta, restano i cavalieri come scemi del villaggio ad agitare le mani in aria colti da una forma di misticismo primitivo.
Le voci straordinarie di Waltraude Maier e di René Pape mi fanno comunque godere il tutto e anche il Parsifal urlatore fa la sua figuretta . É magro e scattante , si chiama Andreas Schager , me lo sono ricordato in un lontano Rienzi a Roma . Bravi anche Tomasson ( Klingstor ) e Amfortas di Wolfang Koch. Bene gli altri come diceva Renato Simoni.
Terzo e ultimo giorno. Con i musei chiusi resta solo da fare passeggiate, sperando che non piova con in testa un berretto di lana che in Italia neanche con un mitra puntato alla schiena ,affronto una passeggiatona .
Comincio ad aggirarmi senza la mappa in mano , per fortuna ci sono i segni cospiqui per l’orientamento . Il Sony center da una parte , la torre della televisione in Alexanderplatz dall’altra.
Pare che la Gendarmenmarkt sia la piû bella piazza di Berlino , faccio le foto turistiche di rito anche perché in mezzo ci troneggia la Koncerthaus con il suo bel tappeto rosso sulla scala, già visto in molti video. Accanto c’é l’Hilton , certo che i poveretti non fanno molta strada per andare a cantare là dentro!
Comincia a piovere: una pioggerellina fina fina che insuppa senza accorgersene . I berlinesi non aprono l’ombrello e ..io mi adeguo. Davanti ad un tristissimo ministero delle finanze della DDR penso che qui hanno fatto di tutto per essere tristi, certo tutto é intonato in un grigio plumbeo che piû plumbeo non si puô.
Scopro una divertente Brüder Grimme Gaße che mi accorcia notevolmente i tempi per tornare in albergo.
Pomeriggio lungo in attesa dell’ultimo concerto, ma ho molte amiche da salutare e mi avvio presto sotto la solita pioggerellina fredda , ma tagliando il percorso attraverso un dedalo di maxi-cinema , casino , mega hotel.
La prima persona che incontro é la mitica Marion Tung , facciamo insieme il percorso per la Philharmonie , stanno facendo la sistemazione di un nuovo parco sul retro , veramente Berlino sembra un cantiere continuo.
Bicchiere di vino in attesa e poi trionfale prima fila ….i Leader eines fahrenden Gesellen li avevo già sentiti in un fantastico concerto a Vienna e ovviamente se da un lato li godo di piû dall’altro mi sembrano letteralmente volare . Jonas Kaufmann li canta con la consueta voce vellutata , ha davanti lo spartito e segue il tempo con la testa . C’é una evidente intesa con Baremoim che alla fine si fa letteralmente indietro per lascirargli tutto l’onore degli applausi . Notevole ” il bis ich bin der Welt abhander gekommen ” un brivido di tristezza cantato con la consueta voce seducente , sottovoce , quasi baritonale.Nella seconda parte del concerto la sinfonia n.° uno di Elgar che Baremboim dirige senza spartito , la vecchissima ed elegante lady alla mia destra sottolinea con orgoglio: english music !
In tre giorni questo anziano direttore ha diretto Mahler con i Wiener , il Parsifal ed ieri la Staatskappelle di Berlino. Penso che davvero il fare musica dia una forza in piû alle persone.
Cara Adriana, ti consiglio di andare a vedere un bellissimo film che si intitola “Il labirinto del silenzio”. E’ uscito all’inizio di quest’anno: nel 1964, quando un nostro cantautore scriveva una bellissima canzone intitolata Auschwitz, in Germania aveva luogo, peraltro nell’ostilità generale, il primo processo interno in cui venivano giudicati, senza mostrare il benché minimo pentimento, proprio i comandanti delle SS che avevano operato (sappiamo come…) in quel luogo famigerato… Se lo sono meritati eccome, il Muro!
Avevo visto i provini e mi aveva incuriosito , non mi pare di averlo visto in programma ad Ancona. Certo che se lo sono meritato il Muro! Ho anche un piccolo pezzo di costume “prussiano” che mi verrebbe voglia di pubblicare….ma majora premunt….
Grazie dal bellissimo articolo,una goduria per melomani.É davvero che la musica ti manttene piu giovane.Ho visto tanti conduttori di orchestra che sembrano più giovani dell”eta che hanno realmente.Anche importante lavorare a quello che ti appassiona.
Ti sugerisco una visits a Madrid per il concerto di J. Kaufmann a Novembre ;e approfitare a vedere il museo del Prado.
Sarebbe un piacere salutarti.
Angela March.
A novembre ho già in programma i contes di Hoffmann a Parigi…certo che al Prado ci tornerei volentieri. Prima o poi ci incontreremo…
Dell’età . Visita. Ho svagliato nel primo commento.Scuse.
Non ti preoccupare , sbaglio spesso anch’io!
Sempre bello leggerti! anche se questo è un blog di melomani ed io mi sento inadeguata …
Ma no , sono piccole note di viaggio…
Gentile Adriana
Finalmente mi sono iscritta al suo blog
Ho letto con piacere il suo articolo su Berlino
Anche io ero li e ho goduto di tre meravigliosi giorni di musica.
E ho conosciuto Kaufmann!! ( che emozione ero nel suo stesso hotel)
L ho trovato un po’ titubante all inizio del concerto rispetto al solito. Forse perché usciva dalla lunga sinusite??
Mi piacerebbe una suo parere.
Un saluto
Elisa
Anche io ho parlato con Jonas . Dietro le quinte….era contento .
Non é completamente in forma e il fatto che usasse lo spartito non ´é da lui.
Ho sentito lo stesso ciclo a Vienna due anni fa, non é stata la stessa emozione, ma questa é una risposta molto privata….
Anche io se ripenso al l’emozione provata alla Scala in quello stupendo concerto! O a Roma nell Auda!Un’ altra voce davvero.
Ma passera’ questo momento difficile!!
Gentile Adriana spero di incontrarla presto in qualche teatro.
Elisa
Adriana, lo sai che questo blog appare su Facebook ed è quindi esposto allo sguardo di chiunque?
Il blog si , i nostri discorsi no . Perché ti preoccupi?
Se il privato rimane privato, allora non c’è problema. Va tutto bene.
Veramente mi piaceva tanto questo articolo che l’ho condiviso sul mio diario per farlo leggere a mia figlia appena tornata da Berlino, pero’ appare tutto l’articolo corredato di commenti. Privato niente, mi spiace.
Ovviamente coloro che sono iscritti al blog lo leggono, quale é il problema?