Dimenticate Bruges , il romanzo Bruges -la-mort di George Rodenbachs , la città medioevale , i suoi canali , la sua atmosfera , le sue chiese , le beghine e un matto che si aggira nei suoi ricordi e allora vedrete un capolavoro musicale ambientato in una luminosa casa moderna , dove campeggiano manifesti cinematografici ( citazioni non casuali ….. ) tutto questo avviene a Monaco , nella interessantissima messiscena della Città morta di Stone , ripresa da Basilea , nella quale il regista ripercorre i suoi temi consueti . Infatti come nella Traviata di Parigi qui la morte ha le sembianze del cancro , il nostro male quotidiano .
Avendo a disposizione interpreti straordinari. Simon Stone ha raccontato la storia agghiacciante di uno psicopatico, magistralmente interpretato da Jonas Kaufmann tradendo l‘opera anche nel titolo ma ricreando una storia perfetta nel suo sviluppo avvincente.
Questa casa che si scompone , i percorsi allucinanti tra gli ambienti percorsi freneticamente da un povero paranoico sono l’avvincente scenografia di una nevrosi raramente cosi rappresentata in modo lucido e oggettivo come in questa occasione.
Ovviamente bisogna disporre di un „ trio infernale „ come quello composto da Kaufmann , Peterson e Petrenko per arrivare a questi risultati, raramente raggiungibili.
Queste le prime impressioni , a caldo , ancora un po’ sotto shock , poi parlerò della musica di Korngold , degli interpreti e della sublime arte di Kaufmann.