Forse esiste uno strano complotto tra i registi affermati a chi fa il Don Carlo più brutto e Claus Guth è in buona posizione.
Aveva in mano tutti ( o quasi ) gli elementi migliori su piazza , il testo monstre della versione di Modena e che fa?
Condito con tanti luoghi comuni che bastavano la metà riesce a tirare fuori dal massimo , difficile e problematico capolavoro verdiano una versione che definire modesta è già un regalo.
La televisione poi riesce a enfatizzare tutte le magagne , a cominciare da Don Carlo che ,vestito da cameriere di pizzeria che nel primo atto si è vistosamente perso pure il microfono per il resto ,non sapendo assolutamente recitare ,lo hanno sbattuto per terra in posizione fetale , così perlomeno si notava poco.
I pezzi da novanta Tezier e Garança alle prese col testo , cattivissimi i sottotitoli , fanno la loro parte come la sanno fare , da grandi interpreti ma lui , nonostante i ricci alla Jonas ,ormai è incinto di otto mesi e lei con una gorgiera sempre di traverso è pure costretta allo spogliarello inutile durante la sua grande aria.
La povera Elisabetta così nana da confondersi spesso col nano malefico svolazzante ,( un Monaciello inutile e molto fastidioso e purtroppo quasi perennemente in scena,) ha una voce potente , purtroppo le cola il trucco pesante ,ma alla fine” le sue vanità” sono di tutto rilievo
Pertusi il mestiere lo sa da secoli , forse quello che si salva meglio anche se mascherato da Guglielmo II si muove bene nelle pieghe del testo tante volte rimaneggiato.
Tagliato , e mi fa male , il Lacrimosa sul corpo di Posa ,seguitiamo a vedere i ragazzini delle proiezioni video , il teutonico “non innovatore” pensa così di spiegarci la vecchia amicizia come se non bastasse la splendida musica verdiana a sottolinearlo ogni due per tre.
Direzione arruffata quanto basta , Valçuna non regge l’organico e lo scroccare dei corni è fastidiosamente esaltato.
JeanLuis Basso , bravissimo con i cori , se la cava meglio , costumista e scenografo da passare alle armi.
E non diamo la colpa al pessimo audio RAI, stavolta la montagna ha partorito il topolino.
PS: irritante “spiegone “ finale , all’una e mezzo non si perdona più niente,
Ho retto solo due atti, o quasi. Regia e scenografia orrende. Un Don Carlo senza il tenore è oltraggio al pudore. Una ” voce” da Nemorino de noantri. L’ infante coetanio del Regio Padre. Uno scempio. Garanca ( applauso dopo la Mandolina ) e Tezier meritevoli , Pertusi non pervenuto per abbandono della poltrona. Un CAPOLAVORO ASSOLUTO messo malissimo.
P.S. recente Butterfly live ( soldi buttati) . Domanda: si stanno estinguendo i tenori? Pretti Pinkerton indecente , la Miss OPOLAIS che della Farfalla non ha capito niente. Passeggiata sul palco in abiti americani ancheggiante come una giapponese non farebbe mai. Allo sgozzamento finale un urlo utrasonico che ci ha fatto saltare dalla poltrona . Una geisha suicida muore con dignità in silenzio. Mi viene da piangere.