In questi momenti di veri o presunti venti di guerra in Medio Oriente capita che si guardino più notizie in tv.
Succede sempre più spesso di doversi rifare una mappa mentale tra sciti e sunniti , tra Iran e Irak, per poi ripassare anche un po’ di Siria che sembra un po’ accantonata per poi soffermarsi sulla tragedia libica , quella a un tiro di schioppo da casa nostra .
Ma oggi non è la politologa da tastiera che scrive , scrive una che guarda il particolare e in questo caso il particolare è la consueta foto di gruppo di Trump contornato dai suoi generali .
Sembrano dei pupazzi con teste intercambiabili : sguardo fisso , leggermente catatonico di chi non pensa (o quantomeno è stato addestrato a non pensare).
Le facce di quei generali , più simili a fantocci da Luna park ( tre palle un soldo ) sono l’immagine di un’America lontana anni luce da quella che fu un tempo l’immagine stessa della democrazia.
Il pazzo nel mezzo si muove tra i due schermi trasparenti dove ha scritto le sue idee sul modo di gestire il mondo occidentale , usa la manina consensiente a ribadire il suo pensiero e quelli dietro , immobili, non pensanti , pericolosamente fissi nel pensiero unico di guerra.
Non so se mi fa più paura lui o il contorno surreale dei “Big Jim” che gli fanno da sfondo.
L’idea neanche tanto folle che il rischio di un conflitto mondiale sia partito dall’ipotesi di una distrazione di massa riguardante il periodo pre-elettorale che riguarda il rinnovo della presidenza USA è molto meno fantascentifico di quanto possa sembrare .
In questo caso viene da dire che forse l’antica saggezza persiana ha avuto la meglio sul farneticante tycoon americano.
Intanto però , mentre il prezzo del petrolio sale non sembrano essere altrettanto antalenanti le Borse , tutto sommato il mondo dimostra di avere un battito diverso rispetto alle normali reazioni di mercato .
Ma adesso l’economista da tastiera si ferma , mi sembra molto più interessante rientrare nei ranghi e magari raccontare delle reazioni fotocopia delle gupies kaufmanniane nel magico giro concertistico viennese che occuperà i siti dedicati per tutto gennaio.
Ho pensato una cosa simile quando ho visto questa scena di quale tu parli. Mi fa sempre più paura e mi vedo svegliarmi di notte per controllare le notizie sul telefonino. Dove andiamo a finire!