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Nell’auditorium della Fondazione Puccini a Torre del Lago siamo in attesa dell’arrivo dell’ospite annunciato.La sala è un incrocio tra un dopolavoro aziendale e una sala parrocchiale e mi sembra impossibile l’arrivo di Jonas Kaufmann. Il ritardo comincia ad allungarsi , ma dopo un’ora buona nella quale Enrico Stinchelli ci intrattiene con l’evidente scopo di frenare il protestare dei presenti , finalmente appare il nostro amatissimo tenore. Elegante, in nero . Poi a distanza ravvicinata vedrò che è anche un ennesimo tessuto damascato , evidente predilezione D&G. Entra sorridente e si scusa con tanto garbo e tanti sorrisi da farsi perdonare molto di più di una sola ora di ritardo. Comincia a parlare , ma non di tutte le cose scontate che dice nelle sue interviste fotocopia.
Si vede chiaramente che è a suo agio con la lingua , gli scappa anche un : Madonna! del tutto naturale su una domanda un po’ più difficile. Parla delle regie di opere con la libertà che gli viene dal fatto di poterselo permettere , ma dice anche con molto garbo che non spesso gli è concesso , arrivando una settimana prima della prima, di potere incidere più di tanto nelle scelte . Fa paragoni con l’arte moderna , ci racconta dei suoi studi umanistici e senza fare nessuno sforzo come il classico pifferaio di Hamelin ci porta tutti dietro il filo della sua conversazione. Quando parla di Puccini lo fa con amore sincero, non lo cita ma so che la famosa frase che gli disse Van Karajan sull’estasi controllata è sicuramente alla base di questo amore per il canto pucciniano. Eroicamente la mia amica gentile è riuscita a registrare due frammenti del lunghissimo intervento .
Nel secondo parla soprattutto ai giovani dell’Accademia di canto pucciniana e senza risparmiarsi praticamente regala a tutti i presenti una sorta di masterclass. Non canta , la cerbera sbracciante che lo accompagna fa gesti inconsulti al povero Stinchelli che magari un pochino ci prova e Jonas spiega che viene da una serata pesante a Parigi con lo streaming in diretta e che lo aspetta la ultima replica della Damnation. Si capisce chiaramente che anche lui avrebbe voglia di cantare , chissà quanti lacci contrattuali lo legano e alla fine , ignorando le tante tirate di giacca che ì’accompagnatrice gli fa si diletta a fare selfie con tutti , saluta per una buona mezz’ora e ad ogni passo che lo avvicina alla porta si riferma di nuovo , una piccola vendetta personale contro lo star-system che lo vuole bello e intoccabile. L’anima del sor Giacomo aleggiava contenta , complimenti comunque al maestro Veronesi che è riuscito nella straordinaria impresa di portare in questo angolo di Toscana il maggior tenore del mondo senza avere i tanto ventilati…mila euro necessari all’impresa.
Grazie Adriana per il tuo resoconto. Al meno c’è la neve nella tua pagina! Buon natale!
Ti sono piaciuti i frammenti della conversazione? Li abbiamo veramente rubati! …..e la neve verrà …il prossimo anno!
merce’ diletta amca….., Giacomo mi perdonera’ la citazione del bussetano1
Non ho capito …….in che senso ?
Grazie! a me si, sono piaciuti quei frammenti come pure il resoconto. Uno sguardo rischiaratore, dopo un passaggio diciamo un po’ nel buio. Tanti auguri di buon Natale!
Mi piace condividere una serata molto speciale ….
Grazie Adriana per questi frammenti di serata tutta italiana. Grazie per averci permesso di apprezzare un sorridente ed informale JK.
Speriamo di poter presto avere il nostro grande tenore per altre manifestazioni italiane.
Auguri per un sereno Natale.
Io ci provo da piû di un anno …vedremo