Siamo arrivati alla fine : l‘eroe puro soccombe , il lungo racconto dai mille significati si chiude . La mastodontica impresa di Wagner , il suo superbo tentativo di raccontarci il mondo finisce amaramente .
Mi domando quanto il Nazismo ci abbia trovato di trionfale in questa fine cosmica . Siegfried simbolo della pura razza ariana ?
Più mi addentro nelle pieghe della storia e più scendo negli abissi dell’animo umano.
Solo Bruhnnilde „Erlösung durch Liebe „ si purifica correndo verso il fuoco con il cavallo Grane, fin qui Feuerbach poi con la lettura del mondo „come volonta‘ e rappresentazione „ Schopenhauer non ci offre molte speranze .
L‘Anello deve ritornare al Reno , la Wille, la volontà è questa . Del resto ce lo aveva già detto Erda : Alles was ist , endet.
Amare parole ‚ ovunque volgiamo lo sguardo sul mondo civilizzato riconosciamo la tendenza a degenerare della razza umana‘ ….e non sono parole mie ! è una lettera di Wagner.
Ma il fiume che torna a scorrere ci dice di una fine e una rinascita continua , questa è la speranza della musica, anche se Alberich nonostante tutto vive e allora siamo di fronte ad una sorta di filosofia ciclica : il male precede , si spegne e di nuovo sopravvive alla Storia stessa.
Nel rogo del Wahalla cosa possiamo leggere ? Tutto e il contrario di tutto .E forse questo è il fascino di questa musica infinita.
L‘ultima serata dell‘allestimento monacense chiude in bellezza . Viste in prospettive le tre giornate più il prologo diventano un unicum molto positivo .
Grande , grandissimo Kiril Petrenko alla guida di un‘orchestra perfetta in tutte le sezioni .
Trionfo per Nina Stemme , stasera veramente bendetta dagli dei , anche il Sigfrido di Stefan Vinke che mi aveva lasciata un po‘ perplessa la sera del Titelrole , stasera è stato ineccepibile.
Di grande livello l‘Hagen di Hans Peter König come la Dammerau nel doppio ruolo di una Norne e di Waltraude
,bravo come al solito Markus Eike , Gunther.
Di altri avevo già scritto via via , ma devo dire che un Ring dato con una compagnia di canto a questi livelli forse solo Monaco se lo può permettere oggi.
L‘allestimento sottotono della prima serata ha avuto un andamento in crescendo fino alla intelligente e stimolante chiave di lettura dell‘ultima serata , di sicuro scenograficamente la migliore di tutte .
Ben risolti alcuni momenti topici ,in maniera originale e senza forzature stranianti., su tutti la morte di Sigfrido , dato come una notizia d‘agenzia tra molti fogli volanti , persone che corrono come formiche impazzite e stranamente ho anche pensato alla morte di un mega-manager.
Mi ero ripromessa di non comprare più i programmi enciclopedici , oltretutto rigorosamente solo in tedesco , ma a questo non ho resistito ,la copertina bruciacchiata ad arte era troppo bella e poi mi servirà di testo per studiarmi ancora un po‘ di questa lingua difficile che ho cominciato a parlare …con la cameriera ungherese e col tassinaro turco.
Per me, Götterdammerung è stravolgente. Anche per questo, non conveniva lasciare Siegfried nel bosco, nonostante la tentazione. L’altra sera ho riguardato la scena finale Boulez-Chéreau-Jones. Peccato che Wotan non c’è più a quel punto della storia – Donald McIntyre era indimenticabile. Nell’estate del 2013, a 79 anni, ha risposto un’ultima volta all’appello di Chéreau per incarnare il vecchio servitore nell’Elektra a Aix-en-Provence, poco prima della morte del regista. C’era anche la fidele Waltraud Meier, che ha cantato poi Im Treibhaus ai funerali.
Bellissimi i tuoi ricordi, grazie
Che belle sensazioni ci trasmette Adriana, io Son d accordo su tutto, e avendo visto questo ring, confermo che si è trattata di una potente esecuzione
Lieta di esserci incontrate