in pochi giorni attraverso il web abbiamo avuto regali inaspettati da parte di Jonas Kaufmann : ha cominciato con la deliziosa canzone per il concerto di Vienna . Da casa sua con il meravigioso maestro e amico Helmut Deurch ci ha regalato un attimo di dolce serenità In ein einem cafè in Ernals; ha proseguito con il concertone del Met dalla stessa location facendoci ascoltare l’aria di Eliazar dalla Jiuve :Rachel , quand du Segneur. Un momento diverso con la bellissima chiusa a salutare due amici italiani a Lugano , la solita grazia e sensibilità.
Poi ieri dal teatro di casa a Monaco una pagina unica e straordinaria : nel teatro vuoto i suoi Diechterliebe sono risuonati come mai perfetti e impreziositi dall’accompagnamento del suo mentore amico Deutch.
La semplicità dell’abbigliamento , la maestria e il dolore nella voce , lo sguardo verso le amate poltrone sulle quali molti di noi hanno passato ore indimenticabili ci hanno raccontato la tragedia di un mondo ferito da un virus infinitesimale che ha interrotto le nostre vite , forse in un modo irreversibile.
Poco più di venti minuti di grazia e chissà in quanti nel mondo eravamo a condividere l’esperienza straordinaria .
La musica di Schumann , i versi tratti dal Buch der Lieder di Heinrich Heine hanno fatto di questo ciclo uno dei momenti preziosi del Romanticismo tedesco . Rileggevo stamani che furono composti in pochi giorni , dal 24 maggio al primo giugno a Lipsia nel 1840 , il compositore trovò una felice affinità con i versi del grande poeta , il risultato generò un capolavoro di cui ancora oggi possiamo godere l’omogeneità e la completezza.
Con tutto l’amore del mondo e la voglia di poterli condividere con più amici possibili ho cercato ( mi sono inventata un mezzo artigianale personale) per riprodurne tre dei sedici che compongono l’intero ciclo.
Penso che presto il tutto sarà su YouTube , ma l’emozione dello streaming dal vivo questa volta ha funzionato , almeno per me.
Non era la prima volta che li sentivo , dal vivo perlomeno due volte , ma la serata magica di ieri resterà nel mio cuore e forse è servita a ridarmi un minimo di fiducia per un domani ancora indefinito.
Ancora una volta il mio carissimo amico lontano mi ha regalato , insieme al suo prezioso mentore , l’illusione che la vita possa ricominciare , che la musica possa di nuovo diffondersi in quella sala tanto amata e che con tutta la speranza possibile possiamo coltivare nel cuore la speranza di essere di nuovo lì ad ascoltare tutti insieme , usciti dall’incubo , le spledide musiche di una Liederabend che oggi possiamo solo sognare.