e tre. …Ogni promessa è debito sul mio blog: avevo detto che avrei parlato
anche di cantanti preferiti che non fossero solo tedeschi. Ecco quindi il mio tenore bello e bravo e non tedesco:
Pavol Breslik è slovacco. Io l’avevo incontrato una prima volta in video in un bellissimo Flauto magico trovato in rete dal festival di Baden Baden e poi quasi immediatamente perduto in una messa in scena di Robert Carsen particolarmente bella : un Tamino vestito di bianco, dalla voce chiara e sicura, con una notevole grazia di attore.
Così quando a Monaco ho visto che era Gaetano nella Lucrezia Borgia sono corsa a sentirlo.
Incontrato poi in Marienplatz gli ho fatto tanti complimenti e lui garbatissimo e quasi stupito mi ha risposto un bel grazie sonoro.
Poi gli incontri sono stati anche altri: uno molto divertente a Berlino quando si è seduto accanto a me in platea all’inizio di Ratto al serraglio e pochi minuti dopo si è alzato e ha incominciato a cantare: io che ero proprio accanto a lui ho avuto l’emozione di essere centrata dall’occhio di bue ..in pieno.
Poi di questa gag abbiamo riso insieme l’estate successiva quando gli ho chiesto se non era stanco di cantare due opere a distanza ravvicinata e mi ha risposto: tanto muoio tutte le sere!
In effetti sia Edgardo della Lucia che Lensky dell’Onegini fanno tutt’e due una fine tragica.
Ci unisce anche la comune conoscenza con un amico italiano che vive a Vienna e che è un suo tenacissimo ammiratore, molte bellissime foto del’affascinante tenore sono opera sua.
Appartiene alla schiera di quelli che non se la tirano e il suo sito Facebook è pieno di foto di casa, della sua mamma, del suo giardino, delle sue vacanze.
Adesso è in Australia e si diverte a farsi selfie con tutti gli sfondi possibili di Sidney.
Una bella carriera, una voce che si rinforza e un po’ si scurisce, prevedo un successo duraturo per questo simpatico e bravo cantante che purtroppo ancora non mi pare abbia mai cantato in Italia.
Pescatori di Perle, Sydney Opera House – estratti da due recensioni:
“In his OA debut Slovakian tenor Pavol Breslik makes an ardent toned Nadir, his top notes especially glorious in that duet. He’s able to scale his voice down to a pharyngeal whisper for Je crois entendre encore – a killer aria with a ravishing high-lying melody that seldom goes above piano and is the sleeping hit of the score. In looks he’s the full romantic deal and capitalises on a certain shallowness in the textual writing by offering a good line in guilty brooding (though he could help the audience by lifting his eye line at times).”
“Breslik has a light, well-nuanced voice avoiding the “spinto” sound in favour of beguiling lyricism, carefully adapted to the expression of the text.”
Ora c’e’ ancora in rete un bell’idomeneo del 2008 dal teatro Cuvillier di Monaco direttore Kent Nagano, Pavol e’ Idamante e Annette Dasch Elettra. 7 anni fa era ancora nu’ frichi’. Io l’ho visto in Blueray. Sono d’accordo con te fin’ora con i tre nomi che ci hai proposto, vediamo chi altro verra’ fuori…
Il gioco continuerà con le altre vocalità.. Ma ogni tanto torno …a casa….
Grazie per la denalazione…
ancora devo sentirlo dal vivo….spero capiti presto….:
sul tubo e in fb lo ammiro molto!
..e ora aspettati anche il baritono….
Ohhhhhhhhhhhh,,,o gioia!!!!
Dopo la pausa sulle regie torno…con il baritono….