Nicola Sturgeon , Jacinta Arden , Natalia Gavrita, Antti Kakkonen : cosa hanno in comune queste donne ?
Sono leader di paesi diversi , , ma la lista è ancora più lunga se si fa una ricerca sul web scrivendo “dimissioni donne politiche “.
Oltre i nomi che ho scritto si trovano ministre , politiche con incarichi prestigiosi , tutte donne che hanno fatto la stessa scelta che sembrerebbe strana nel momento in cui ci si felicita per il raggiunto grado di rappresentanza femminile.
Ma è proprio delle donne trovare la forza di dire basta , vuoi perché la politica mangia l’anima , vuoi perché spesso le donne davanti alla rinuncia anche solo parziale dei loro valori di base preferiscono rientrare nel privato di fronte ai compromessi e alle tensioni di un mondo che privilegia comunque l’arrendersi al “ meno peggio”.
Se guardo indietro alle donne che hanno resistito alla logica politica maschile trovo nomi importanti che comunque però hanno pagato la loro scelta in termini di qualità della vita propria e della propria famiglia.
Credo che questa nuova imprevista tendenza femminile alla rinuncia dei vertici , magari faticosamente conquistati , ci metta davanti ad un problema di fondo : non è forse anche questa conquista la possibilità di dichiarare , attraverso una apparente sconfitta , che la qualità della classe politica sia troppo condizionata dal successo a tutti i costi ?
In definitiva si rimanda al maschio imperante la risposta , dalle donne viene il richiamo all’etica , dovrebbe riguardare tutti il modo in gran parte obsoleto di gestire in modo antiquato la cosa pubblica.