Sempre più strana la natura : la scorsa estate le ortensie davanti casa erano scolorite e smunte , un pallido ricordo di quello che furono l’anno prima.
Andavo a riguardarmi le foto perché mi sembrava impossibile che gli stessi fiori , nella stessa aiuola , con lo stesso annaffio automatico fossero davvero così diverse nella consistenza e nei colori.
Poi è arrivato questo lunghissimo autunno fino all’inverno tra alti e bassi e oggi , 4 dicembre, le ortensie che dovranno per forza essere potate sono di un rosso sfolgorante, bellissime come non lo sono state mai dal momenti della loro fioritura primaverile.
Le ho fotografate per mio compiacimento , devo dire che mi affascina il diverso e talvolta improbabile andamento delle piante.
Con il telefono in mano sono entrata in casa : fuori dalla vetrata sul platano in giardino erano rimaste tre foglie tremanti nel vento e ho pensato di essere un po’ come loro, e ungherettianamente le ho fotografate.
Ed ecco , proprio mentre scattavo la foto alle ultime tre foglie due sono volate via , la foto è praticamente la rappresentazione di un tronco nudo.
E’ la plastica rappresentazione dell’inverno in arrivo , stranamente però non mi mette tristezza anzi mi piace osservare nel ciclo naturale del tempo i segni delle giornate più corte e anzi so che siamo quasi alla fine del calare della luce.
Forse sono un po’ matta , ma mi mette più tristezza l’estate quando nel massimo splendore so che è proprio lì che comincia a spuntare il declino . Qualche volta penso di avere la testa decisamente rovesciata all’indietro.