Basta guardare quel tavolo degli Stati generali dell’economia a Villa Pamphili per capire quanto il nostro paese sia decisamente fuori allineamento culturale.
Quasi eslusivamente uomini si sono alternati nelle lunghe e spero non inutili giornate , le poche donne guardate magari per quello che hanno addosso o per la capigliatura , l’Italia è con tutta evidenza un paese fuori sintonia storica.
Ma ho vissuto abbastanza per riuscire a vedere che dal primo luglio e non per una strana combinazione astrale l’Europa che ha, guarda caso ,un nome femminile vedrà al comando delle sue istituzioni tre donne : la Merkel alla Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione, con la von der Leyen alla presidenza della Commissione europea e la Lagarde alla Banca Centrale.
Per me che sono una una donna che nella sua lunga vita politica ha combattuto sempre riuscendo solo ad andare a sbattere contro quel famoso tetto di cristallo che con molta fatica poche di noi sono riuscite ad infrangere è uno straordinario momento di speranza.
So bene che per arrivare nei posti veri di comando a noi è stato richiesto sempre di più ed è con amarezza che ripeto una vecchia battuta : quando una vera imbecille otterrà un posto di primaria importanza solo allora potremmo dire di avere raggiunto la vera parità di genere.
Siamo arrivate molto in alto nelle Ricerca , nelle Università , nelle professioni , nella medicina ma ancora la Finanza , quella cosa grigia e impalpabile dove corre il vero potere nel nostro paese questo è ancora strettamente in mano maschili e non è sicuramente per questo che le cose vadano meglio che altrove.
Succedono cose importanti : per la prima volta con i Recoveryu Fund l’Unione affronta in modo solidale un’emergenza , per la prima volta cadono i vincoli di bilancio dei parametri di Maastricht , per la prima volta si lancia un progetto di speranza per un’”altra idea dell’Europa”.
Sarà possibile che con lo spirito pragmatico femminile si possa rimuovere anche nel nostro paese quell’antica incrostazione del pensiero dominante maschile?
Dimentichiamo una volta per tutte le quote rosa , la parità imposta dalle regole della politica ipocrita che ha fatto le donne strumento di antiche logiche maschiliste .
Anche in questo sarebbe ora che l’Italia si dimostrasse veramente all’altezza di essere un grande Stato fondatore della Comunità europea.