Sono complicate e intrecciate fra loro le origini di una festa antichissima e che raccoglie in sé tutta una serie di sollecitazioni che partendo da tanto lontano ci hanno portato alla mascherata dei bambini e alle zucche vuote e illuminate del Massachusetts.
Bisogna cominciare da tanto lontano : un rito gaelico , siamo 4000 anni prima di Cristo e in Irlanda si celebra il Samhain o sommerr’s end: fine della stagione estiva , in questo giorno si narra che i defunti avessero la possibilità di ritornare a salutare i vivi, quasi un omaggio di ritorno . Ecco che il rito si intreccia già in quel tempo lontano al rapporto tra i morti e i vivi : niente di nuovo sotto il sole .
La chiesa cattolica , o per meglio dire la chiesa cristiana ne raccoglie in gran parte il significato e durante la celebrazione della Messa di Ognissanti si hanno le mirabili letture dell’Apocalisse di San Giovanni e la più bella pagina evangelica : l’elencazione delle Beatitudini.
Ci riallacciamo così al rito antico attraverso un Verbo che al tempo fu nuovo , collegandosi poi alla celebrazione dei defunti il giorno dopo.
Chi sono quei santi -tutti che celebriamo in questa solennità di Ognissanti ?
Non solo i santi sugli altari ,ma tutti quelli che sono in cerca del vero attraverso quella misteriosa frase messa in bocca al vegliardo : tutti quelli che sono passati attraverso la grande tribolazione e lavato le loro vesti purificandole col sangue dell’Agnello.
Ed eccoci al salto più lungo : arriviamo alla festa americana e a quella specie di carnevale d’inverno in cui si intrecciano maschere e paure :Hallowen diventa una festa dei bambini che vanno in giro a chiedere i dolcetti mascherati da maghi e streghette.
Cosicchè un rito antichissimo che partì dalla vecchia Irlanda , attraverso una fede nata nel Medio oriente e poi glorificata da Roma si è trasformato in una ennesima festa consumistica in questi nostri tempi di sicura decadenza etica e morale.
A me piace invece recuperare il suo lontano significato e fermarmi ad ascoltare u bellissimo Lied di Strauss : Allerselen . Lì dentro c’è tutto , anche il ritorno alle origini.