Grazie ad una bella iniziativa di un importante quotidiano italiano ho potuto vedere in streaming il Macbeth della Fenice di Venezia.
L’avviso era apparso sul quotidiano on line e pensavo fosse in contemporanea con l’evento ma che coincideva conl’Otello di Monaco , quindi non l’ho preso in condiderazione.
Due giorni dopo il fotogramma con la freccetta era ancora lì e allora ho provato a vedere se funzionava :
perfetto ! non era stato cancellato e così ho potuto vedere uno spettacolo veramente interessante e di grande qualità , complimenti al giornale che ha preso questa bella iniziativa.
Avevo già letto della regia di Damiano Michieletto ,dellle eleganti scene di Paolo Fantin e sapevo anche della ottima direzione di Myung Whun Chung nonchè conoscendo inoltre la qualità di interprete di Luca Salsi non mi è rimasto che staccare i contatti col mondo e mettermi davanti al computer.
Devo dire che nonostante lo schermo piccolo lo spettacolo mi si è rivelato bellissimi esteticamente e di ottima qualità anche sul piano dell’ascolto.
Ne hanno già scritto in tanti e soprattutto non mi resta che condividere la bella recensione di Alberto Mattioli , ma non è solo per questo che ne scrivo. Per l’occasione avrei potuto davvero fare un taglia e incolla.
Però proprio la contemporanea visione monacense mi ha fatto capire ancora una volta , se ce ne fosse bisogno , che non è la pedissequa fedeltà al testo che ci restituisce Il melodramma nella sua intima bellezza .
E’ il rispetto che si deve ai contenuti musicali e si può anche non condividere in toto l’idea di fondo di Michieletto ma il farci apprezzare un Macbeth fedele senza esserlo , elegante nella forma oltre ogni dire e perfetto musicalmente è quello che veramente conta , anche in una regia assolutamente non tradizionale.