Ci mangiamo il tempo . Manca un mese esatto a Natale e oggi partono ovunque luminarie, mercatini, ruote luminose.
Sembra di vivere in un grande baraccone,una fiera perenne che nasconde la vera paura di fondo: basti vedere quello che è successo a Londra in un pomeriggio forzatamente affollato per una strana nuova giornata di consumi imposta.
Il black friday vero , quello che giustifica il nome è avvenuto in una moschea nel Sinai ma in questo mondo impazzito le immagini tirate a lucido di Oxford Street deserta cancellavano dagli schermi le immagini tragiche delle salme allineate nella polvere della Moschea.
Viviamo un tempo strabico, mi ha comunque fatto sorridere il commento pacato di una persona intelligente che ha scritto:vorrei sommessamente far ricordare che Natale non è il 25 novembre, ma il 25 dicembre.
Una voce forse ironica, sicuramente amara.
Poi nelle chiese si chiude l’anno liturgico , comincia l’Avvento, ma chi se ne accorge più?
Al nord si mette ancora la corona con le candele , qui neppure quella ,il natale (volutamente minuscolo) è diventato un giro di boa commerciale,
anche se poi tutti faremo finta di essere più buoni , tra canti e carole tra un mese esatto a partire da oggi.
Per fortuna ci sono i bambini…ubriacati dalla pubblicità perlomeno loro aspetteranno con ansia il babbo natale inventato dalla Coca cola.
Cara Adriana, il Black Friday è l’ennesima stupidaggine (ci sarebbero francesismi più appropriati) che abbiamo importato dall!estero, oltre che una gigantesca “bufala”, del tipo “ti faccio il 20% di sconto su quattro carabattole che non riesco a vendere”. Bene hanno fatto i dipendenti di Amazon! Mentre le povere vittime del Sinai, che sono state tante, tante di più di qualsiasi attentato in Europa, hanno avuto ben poco spazio sui nostri mass media: è vero che le vittime musulmane del terrorismo islamista sono molte di più di quelle occidentali, ma nessuno ci fa caso…