Seconda e ultima opera della piccolissima stagione lirica di Ancona.
Siamo di nuovo a Siviglia ma tanto tempo prima…
Un capolavoro assoluto , forse troppo usurato dal troppo essere stato visto da generazioni e generazioni.
Dal testo rivoluzionario di Beaumarchais sono nati il barbiere delle Nozze di Figaro di Mozart , il Barbiere di Paisiello e questo rossiniano che in origine si chiamava “Almaviva,ovvero dell’inutil precauzione “proprio per non confonderlo col già celebrato omonimo italiano.
Con intelligenza e fantasia il direttore De Vivo ha pensato ad una compagine giovane, a ben pensare una chiave positiva per la messa in scena.
I giovani cantanti vengono tutti dall’ Accademia di canto rosssiniana di Pesaro e sono già di per sé una garanzia di qualità e omogeneità di canto:
tutto il progetto è un omaggio ad Alberto Zedda , la cui scomparsa recente viene in questo modo ricordata dal maggiore teatro della regione.
Inoltre , e non è evento da poco , è il primo Rossini al Teatro delle Muse dalla sua riapertura, anche questo segno intelligente e pieno di significato per un teatro che prima o poi dovrà riprendere il suo ruolo trainante nelle Marche.
Anche il regista è marchigiano e ha cominciato a lavorare proprio da queste parti, si chiama Matteo Mazzoni e mi racconta di lavorare attualmente spesso fuori dall’Italia ,in Romania lo amano molto e ha lavorato pure a Vienna, il solito caso di “nemo profeta”.
Vengo alla compagnia di canto : mi ha molto impressionato la voce pura e possente di Xabier Anduaga, un giovanissimo tenore belcantista, quando sono andata da lui per complimentarmi dopo lo spettacolo ho saputo che in futuro ha già un contratto con l’Opera Garnier , questa voce andrà lontano
Ma sono tutti bravissimi : la Rosina di Martiniana Antoine , il Don Bartolo di Pablo Ruiz, Don Basilio Bourzthan Anderzhanov nonchè ovviamente il Figaro di GurgenBeveyan, cast molto internazionale con un’unica italiana Giorgia Paci nel ruolo di Berta..
Anche il direttore d’orchesta, giovane con militanza rossiniana è spagnolo-pesarese: Josè Miguel Pérez-Serra ,le allegre scene e costumi di Lucio Diana.
Una festa per gli occhi e per le orecchie, un bell’omaggio a Zedda , per un barbiere.-..di qualità….