Apparecchio per la festa e invece della solita tovaglia natalizia mi sbizzarrisco con una cosa etnica , ricordo di viaggi lontani.
Ai nipoti grandicelli faccio la domanda provocatoria : sapete da dove viene questa tovaglia ?
Non lo sanno e non gliene importa neanche niente ma io proseguo scandendo : MA-DA.GA.SCAR! Occhi sgranati , per loro il Madagascar è un cartoon e allora io mi diverto a raccontare delle donne sulla spiaggia che con macchine da cucire rudimentali ricamavano soggetti sempre uguali copiando con la vecchia carta carbone i disegni sulla tela bianca e ho avuto successo.
Poi succede che un mio nipote tredicenne , di buoni costumi , nel prendere in mano il tovagliolo di lino ricamato ( ovviamente corredo aggiunto alla tovaglia etnica) lo guardi con curiosità e poi mi domandi :
è biodegradabile ? Inconcepibile per lui non tovagliolo “vero” , ormai si usano tutti tovaglioli , magari anche belli pesanti , ma di carta.
Io seria rispondo che sì , è un tovagliolo vero , quelli di una volta .Che si lavano e poi si stirano pure prima di rimetterli via.
Mi guarda ammirato. La nonna deve avere vissuto nella preistoria .
Abissi di differenza anche nelle piccole cose , davvero al ragazzino serio la curiosità non fa difetto e seguita a rigirare quel coso strano tra le mani poi alla fine osa dirmi : ma allora lo posso usare ?
Le famiglie “allargate “ ,ovvero molteplici pranzi : sembra di essere alle grandi manovre. “spostiamo le truppe sull’Isonzo “, non sarebbe niente se questa moltiplicazione non coincidesse ahimè con le diminuite risorse fisiche della sottoscritta . Per Capodanno invece tutte le truppe si spostano in autonomia :libri , dischi e cotillon….e l’immancabile web che mi racconterà del mondo che gira , perlomeno per quelli che stanno bene ( o che dicono di star bene).
Io qualche curiosità ce l’avrei , non tutte le defezioni hanno la stessa matrice .
In certi casi mi fa riflettere la mancanza di comunicati formali, mi autorizzo fantasiose illazioni.
Gentile Adriana
Auguri sinceri e pieni di riconoscenza per il suo blog che è sempre uno spunto di riflessione.
Anch io continuo imperterrita ad apparecchiare tavole natalizie con lini ricami e pizzi.
I miei figli mi guardano un po’ così ma vivo nella speranza che chi semina raccoglie e che in fondo stare nel bello abitua anche a fare il bene.
In conclusione avanti tutta con il tovagliolo ricamato!!!!
…e forza e coraggio! Poi li dobbiamo anche stirare!
……..e poi…..dopo due giorni…..come se nulla fosse…..tutti al circo.
Mah…..
Questa me la dovrebbero spiegare ….l
Cara Adriana, questa bella usanza della tovaglia ricamata è un bel ricordo della mia infanzia, a casa non c’è piu’ questa consuetudine perché non siamo tutti, solo io con due dei miei figli, il terzo vive a Dublino. Ti auguro un bellissimo fine dell’anno con una famiglia meravigliosa e un inizio del 2018 con molta pace, amore e prosperità. Nel mio caso, chiedo anche per la salute. Un forte abbraccio.♥
Anche per aggiungo la salute , che per ora è un po’ scarsa
Anche la salute ..per tutti ,ovviamente