Jean Pierre Melville è stato un regista di pochi film , un autore speciale . Io lo conobbi attraverso un film bellissimo “ Le silence de la mer “ tratto dal racconto di Vercors.
Poi di lui ho visto i suoi polizieschi un po’ particolari ,girati con grande maestria e con attori straordinari .
Ieri sera in Tv un tuffo nel passato . il titolo italiano stupido , bellissimo quello originale : Un flic.
Il film è del 72 e racconta di un commissario parigino addetto alla notturna : disinvolto e cinico ( uno stupendo Alain Delon), la sua vita scandita da compromessi , soffiate nel sottobosco del malaffare , indifferenza.
Non racconto la trama , se vogliamo banale , ma il film mi ha riportato indietro ad una Parigi come la ricordavo io , con le sue strade pulite e vuote di notte con i cabaret e gli alberghi vecchiotti e affascinanti .
Nel film c’è anche una crudele e bellissima Catherine Deneuve , un insieme di attori notevoli ( tra cui l’italiano Renato Cucciolla ) in una parte tristissima.
Le coproduzioni italo-francesi in quegli anni erano fantastiche.
L’ho visto col rimpianto di una Parigi tranquilla , nessuna angoscia terroristica, i problemi di ordine pubblico gestiti da una polizia efficente e tanto all’antica : nella macchina nel commissario c’è un anacronistico telefono vero in parete …non c’è l’esercito sulle strade , scorrono sotto i marciapiedi all’alba i rivoli d’acqua per la pulizia delle strade ,la componente multietnica proprio non c’è.
Per le strade le Citroen rare , Pigalle illuminata e quando il film con una fine ambigua , come erano sempre i film di Melville, è finito ho fatto i miei conti e ho capito di avere messo la testa nei miei ricordi , quando Parigi era la mia meta ideale , quando in definitiva ero tanto più giovane anch’io.
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Les flics en pélerine et képi… si, eravamo più giovani, e quant’era bello.
Les flics d’antan ….