La scalinata di Odessa è nell’’immaginario di tutti : significa libertà e tragedia , significa qualcosa di importante nella storia del secolo breve e significa anche uno dei più bei film mai realizzati .
La corazzata Potiomkin di Eijsestejn non è solo una delle grandi citazioni cinematografiche ( che va dall’ironia fantozziana alla bella citazione di Brian De Palma negli Intoccabili ), è qualcosa di più per chi i film li vedeva in religioso silenzio al Cineclub, meritoria istituzione aI tempi in cui non esisteva YouTube.
Un brivido e un ‘intermittezza del cuore ripensare oggi lo sfregio che una dittattura criminale provoca offendendo un popolo e i suoi tesori culturali.
Ripensare Primo Levi ( voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case ) e vedere le immagini che spietatamente il video ci rimanda in maniera crudele.
Una guerra ingiusta sbattuta in faccia al mondo che trova pure nelle pieghe delle menti deformate ideologicamente una sponda di critica ad un popolo europeo che soffre e non si piega , orgogliosamente.
Quanto può durare ancora la mattanza?
Quei bambini col piumino ( rigorosamente rosa e celeste ) , quelle bambole abbracciate testardamente e tutti quegli animali domestici salvati con amore ci raccontano di un paese civile e povero , ma ricco di sentimenti e di cultura che non merita l’affronto del pazzo di Mosca.
Non faccio il politologo , non mi interessano le recondite motivazioni geopolitiche mondiali anche se …se volete apriamo il dibattito , e quello che ne esce è una violazione di tutti i sacrostanti diritti di un popolo.
Solo che quello che ne resta è solo la nostra vergogna di europei incapaci di avere pensato in tempo a quella che doveva essere davvero una difesa comune , un pensare comune .
Secoli di storia ci avrebbero dovuto insegnare che si possono accettare stati cuscinetto , aree neutrali , equilibri storicamente
ingiusti . Quello che non si può accettare è la violenza e la sopraffazione.
Si rassegnino i qualunquisti sempre presenti , L’Ucraina siamo anche noi .