Un pomeriggio di sabato , alle cinque e mezzo , vado a Falconara Marittima: un ininterrotto susseguirsi di case lungo la ferrovia ma lì c’è un apprezzabile cinema parrocchiale che mi permette di andare , fuori della data canonica , ad assistere al film concerto An evening with Puccini:
Convinta di essere praticamente sola con mio stupore mi trovo una fila di persone davanti al botteghino . Saprò alla fine che la media dei partecipanti all’evento in Italia è stata ampliamente superata.
Ovviamente tutti i partecipanti , per lo più anziani, sono lì per Puccini . Nessuno o quasi conosce Jonas Kaufmann.
Il concerto non mi procura particolari emozioni , io ero a Milano e quindi per me è solo un rinfrescare la memoria.
Per il pubbblico in sala no e piano piano sento salire la tensione , l’ammirazione , la partecipazione emotiva .
C’è chi si canticchia le arie ma ci sono soprattutto le vecchie signore nei loro cappotti con la pelliccetta , l’aria delle brave casalinghe che mi cominciano a chiedere chi è quel ragazzo ,se è davvero tedesco , se davvero l’ho sentito dal vivo.
In un crescendo che mi intenerisce si comincia ad applaudire in sala fino alla emozionante chiusura in cui tutti , ma proprio tutti sono conquistati dallo spettacolo.
Riporto il tenerissimo commento finale della signora accanto a me che dopo avere forsennatamente applaudito esclama :
“nun te manca proprio niente , cocco de mamma , se bravo e bello un bel po’!”
A ripensarci , questa è la vera chiave del successo di Kaufmann ben oltre la sua bravura di cantante :
buca lo schermo con la sua simpatia , arriva al cuore degli spettatori e non è perché è bello soltanto
Il suo fascino è nella sua voce , nel sorriso felice alla fine di un’aria , nell’avere successo anche dove nessuno , dico nessuno conosceva il suo nome prima di sabato scorso.
quando ci sono andata io, martedì scorso, il cinema era pieno: molta più gente di quando trasmettono le opere dalla ROH. io penso che buona parte del pubblico conoscesse Jonas. Niente applausi: purtroppo, qui a Bologna non usa applaudire al cinema… Però c’era molta attenzione.Dopo un bellissimo primo piano di tre metri per tre sulla sua espressione intensa e ispirata alla fine di un aria, prima del sorriso liberatorio, io stavo pensando: “Che grandissimo ruffiano!”, quando l’amica che era con me, che, peraltro, lo conosce già, si è girata e mi ha detto: “Che magnifico attore!”…
Il tuo é un articolo migliore del mio …ma sono riuscita , incasinandomi , a pubblicare . Eureka! Resta la nostra valutazione segreta….si fa per dire….
Debbo dire,che anche a Madrid hanno dato il film “An evening with Puccini” in parechie cinema;c’é stato un pienone !!!.Io personalmente non abbendo la fortuna di ascoltarlo in diretto,ho sfruttato moltissimo,che voce!!!,anche il pubblico.
Spero ascoltarlo il 22 di Novembre a Madrid Teatro Real.Diverso programma.
Ti saluto.
Allora buon divertimento per il prossimo concerto,
“Cocco di mamma” – quanto mi piace! Si, è tutto qui. Molto interessanti, queste descrizioni. Salvo miracolo, noi non lo vedremo a Sydney.
Infatti e’ stata per quella esclamazione che ho scritto…c’e tutto un segreto del successo li’…..
Nella mia ignoranza di melomane,devo dire che quel figaccio mi ha concupito…
Non mi meraviglia….
Carissima Signora Adriana, anche noi a Napoli abbiamo assistito al film concerto su Puccini, martedi scorso: una decina circa di persone, piuttosto attempate e sufficientemente agghindate per l’occasione e una sala piccolissima e con un audio non dei migliori. Nonostante la location e un pubblico di melomani occasionali e un pò troppo “salottieri”, ho cercato di godermi al meglio quanto della ripresa cinematografica del concerto è riuscito ad arrivare al grande pubblico. Non sto qua a giudicare le arti musicali ed interpretative di kaufman che, come previsto, non deludono le aspettative, ma , da pucciniana appassionata, mi permetto di criticare la “confezione” cinematografica che ha voluto presentare il concerto con un’introduzione molto banale sulla figura del grande maestro, intrisa di stereotipi inutili che non rendono giustizia all’uomo e all’artista.
Sono completamente d’accordo con lei….
Adriana, il tuo è un bellissimo articolo! È anch’io sono molto contenta che tu sia riuscita a pubblicarlo sul blog!
…anche se ancora mi fugge perche’ una foto l’ho messa sul blog e una su Fb ……il mistero si infittisce….
Gli stereotipi inutili si trovano ormai dappertutto in queste operazioni commerciali. Purtroppo l’industria dello spettacolo ha ucciso la vera arte (che era destinata a pochi), dobbiamo ingoiare molti bocconi amari e contentarci di scorgere nel balenio degli occhi di Jk quello che anche lui vorrebbe dire e non dice, vittima semi-inconsapevole dei signori della Sony.
…e cogliere l’attimo nell’esclamazione ingenua della signora accanto a me…..