
Primo giorno di primavera , temperature sotto la media del periodo dice il metereologo, per fortuna c’è il sole e io sto uscendo da un raffreddore megagalattico che mi ha lasciato bianca come un cencio e svogliata anche nel pensare.
Ma ieri , verso mezzogiorno , la tv accesa come sottofondo, sento qualcosa che per un attimo risveglia la mia apatia : la nostra presidente del consiglio nel suo ruolo istituzionale alla Camera in chiusura di un suo intervento di replica lancia “un sasso in piccionaia” con l’evidente scopo di fare imbestiare l’opposizione.
Legge , con astuta copia incolla , alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene , uno dei documenti sui quali si cominciò a costruire la Comunità europea, ma li legge con sapiente ignoranza .
Poi ovviamente se ne va , quello che si scatena dopo non la riguarda , la sua potente distrazione di massa è servita allo scopo.
Lo sdegno delle sinistra , il pianto di un degno uomo che su quel documento ha studiato , le interruzioni della seduta non la riguardano.
Ma stasera in televisione c’è Roberto Benigni con un bellissimo monologo sulla storia e la speranza dell’Europa ed è la più bella risposta allo sgangherato intervento della premier.
Certo i programmi della RAI non erano stati concepiti in risposta all’evento del mattino , forse salterà pure qualche testa , ma io invito tutti quelli che si sono persi l’evento di andarlo ad ascoltare su Raiplay : è diviso in capitoli , c’è pure quello specifico sulla storia dei tre confinati Spinelli , Rossi e Colorni che sullo scoglio di quell’isola in piena guerra mondiale pensarono una cosa grande e ne fecero un manifesto , certo non tutto oggi accettabile , ma dobbiamo ricordare che erano un socialista , un comunista e un liberale e il loro sogno soprattutto concentrato sul pensiero di una Europa federata e unita al disopra delle nazioni era una bellissima utopia che poi abbiamo visto realizzarsi con tutti i suoi difetti e alla quale siamo molto affezionati.