Si comincia a parlare della Medèe di Cherubini , leggo le prime entusiaste recensioni .
Personalmente dovrò aspettare per vedere uno spettacolo che si preannuncia importante , intanto come ha detto la mia compagna di viaggio : comincio a studiare .
Stavo per ripassarmi la Medea della Callas , vista con la Divina talmente tanti anni fa a Firenze che neanche me la ricordo molto bene quando alzando gli occhi ho visto sulla libreria accanto a me un libro ed è quello che ho ripreso in mano : parto da li per questo mio ripasso.
Il titolo è Medea , con sottotitolo Voci ( Stimmen in originale ) e l’ha scritto un’autrice a me molto cara : Christa Wolf della quale ho tanto amato un suo altro grandissimo testo :Cassandra.
Ebbene io partirò da queste pagine che ho davanti a me adesso , anche se avrei potuto ripartire da Euripide e da Seneca , ma la voce del femminismo militante della Wolf mi attira di più.
Ho tutto il tempo necessario perché il mio appuntamento milanese è per la prossima settimana e il punto di vista della Wolf che ha guardato le sue tragiche eroine con crudele modernità è quello che mi incuriosisce di più.
E’ strano come ad un certo momento della vita , quando si è letto tanto ,si cammina con la mente sulle stratificazioni emotive che si sono succedute nella memoria come quando si aprono i cassetti pieni di cose vecchie , impolverate e non si capisce bene a che cosa possono essere servite .
Una strana sensazione e non sono convinta che mi servirà molto per l’ascolto del capolavoro di Cherubini ma sicuramente come dicono i nostri vicini d’Oltralpe : tous se tien ed eccomi a rileggere un libro già un po’ dimenticato.