L’ho visto il film della Cortellesi e ho pianto come una scema alla fine.
Perché è un film utile adesso , proprio adesso che abbiamo un Premier donna e anche un segretario del maggior partito di opposizione donna , proprio adesso che magari qualche giovane donna si sente arrivata , proprio adesso che forse non si ha più voglia di andare a votare , tanto è inutile.
In tempi lontani , quando facevo politica e di battaglie ne abbiamo anche vinte tante , ogni tanto dicevamo che le nostre figlie non dovranno dare tutto per scontato quello che stiamo conquistando per loro.
Lo dicevamo nelle Consulte , eravamo già contente di quegli organi consultivi dove i partiti ci mettevano per darci l’illusione di contare , lo dicevamo quando qualcuna ( ma per solito era la moglie di , la figlia di , e comunque con qualche uomo di riferimento ) arrivavamo un po’ più in alto e conquistavamo spazio politico reale.
Non diamo tutto per scontato noi che abbiamo conquistato il diritto di famiglia e poi il divorzio e l’aborto , non tutto ci è stato facile .
Avevamo ragione , ancora oggi lo stipendio delle donne è inferiore a quello degli uomini , ancora solo quattro donne su dieci hanno un conto corrente ( leggo oggi un bell’articolo della Di Gregorio sul tema) , avevamo ragione perché ancora alla donna è richiesto molto di più che ai propri compagni uomini e ancora adesso una grandissima parte dello stato sociale è sulle spalle delle donne che magari hanno conquistato un lavoro , ma spesso la conquista non rappresenta una libertà maggiore , semmai un maggiore onere nei confronti di sé e della famiglia.
Le folle che fanno la fila per vedere il film di Paola Cortellesi mi hanno fatto sperare che sia ancora possibile una specie di richiamo sociale e politico e possa contribuire al risveglio delle nostre opache vite di imbolsiti cittadini sempre più vecchi e adagiati sul divano di casa cercando la serie sulla piattaforma della multinazionale.